Da qualche anno Mediaset sembrava un po’ aver messo da parte, salvo rare eccezioni, la serialità televisiva per via di altre scelte commerciali. Tuttavia, sembra che ultimamente il vento stia cambiando e “Made In Italy” sembra esserne un esempio concreto.
La serie tv, diffusa in anteprima online su Amazon Prime Video dal 23 settembre e in onda in primavera su Mediaset, è ambientata negli anni ‘70 e racconta la nascita della moda a Milano seguendo le vicende della giovane Irene Mastrangelo (Greta Ferro).
Irene è una ragazza che, per emanciparsi dalla sua famiglia, decide di rispondere all’annuncio della rivista di moda “Appeal”. Dopo essere stata assunta avrà l’occasione di coltivare la sua passione per il giornalismo e di conoscere i più grandi esponenti della moda del tempo. In redazione deve confrontarsi con Rita Pasini (Margherita Buy), autorevole giornalista che, con il tempo, instaurerà con Irene un rapporto tipico tra maestro e allievo. A lavoro, la ragazza stringerà anche un forte legame d’amicizia con Monica (Fiammetta Cicogna) e con Filippo Cerasi (Maurizio Lastrico).
L’argomento “moda”, nonostante sia il tema principale della serie, lascia spesso spazio a diversi spunti interessanti su cui riflettere: racconta la ribellione alle convenzioni sociali di una ragazza proveniente da una famiglia del sud e agli stereotipi che accompagnano il mondo femminile secondo cui la donna non dovrebbe lavorare, ma concentrarsi principalmente a sposarsi e a metter su famiglia.
Tuttavia, Irene incarna un personaggio figlio del Sessantotto, libero e incosciente che pensa alla realizzazione personale, avendone e creandosi le opportunità. Interessante anche la riflessione sull’omosessualità del tempo, che ritroviamo nella storia d’amore tra il grafico Filippo e un giovane, interpretato da Saul Nanni.
Oltre ai già citati protagonisti, nel cast della serie troviamo altri grandi interpreti del cinema italiano come Raoul Bova, Ninni Bruschetta, Sergio Albelli, Valentina Carnelutti, Giuseppe Cederna, Marco Bocci e Claudia Pandolfi.
Mediaset ha puntato molto su “Made In Italy” e ci sentiamo di promuoverla, nonostante possa presentare alcuni difetti come il rapporto tra Irene e Rita Pasini un po’ troppo improntato su “Il diavolo veste Prada” oppure le vicende legate alla moda che possono sembrare poco approfondite per favorire la linea narrativa e le storie dei personaggi. Nonostante tutto, la serie è piacevole da guardare, ben recitata e fa riflettere molto sulle dinamiche degli anni ’70. Rappresenta un ottimo ritorno per Mediaset nel panorama della serialità italiana e magari un nuovo inizio per la nascita di prodotti sempre più innovativi e di qualità.
Di Francesco Sciortino