La voce dello schermo ha intervistato Edoardo Purgatori, in scena al teatro Belli di Roma dal 19 al 23 novembre con “Furniture” e prossimamente al cinema con “La Dea Fortuna”. L’attore ci ha presentato il personaggio di Michael, un avvocato che aiuta lo zio in fin di vita a fare il testamento, nonostante vecchi rancori. Ma il grande momento di Edoardo proseguirà nel segno di Özpetek, dal momento che a dicembre sarà nelle sale con il nuovo film del regista “La dea fortuna” e successivamente a teatro con lo spettacolo “Mine Vaganti”. E per concludere, l’attore sarà anche nell’attesissimo film di Gabriele Mainetti, “Freaks Out”.
Bentornato Edoardo. Dal 19 al 23 novembre sarai a teatro con “Furniture”. Presentaci lo spettacolo…
Salve a tutti, grazie. Lo spettacolo è tratto dall’omonima opera della drammaturga inglese Sonya Kelly. Ha avuto un grande successo in Inghilterra e sta girando in tournee. Noi siamo i primi a portarlo in Italia e la regia è di Maurizio Mario Pepe, che è anche in scena. Gli altri interpreti sono Cecilia Di Giuli, Valeria Flore e Nicola Civinini. È una commedia all’inglese, agrodolce, divisa in tre scene. Ci sono due personaggi diversi a scena e con un filo conduttore che li unisce: i mobili. I mobili cambiano scena dopo scena e sono un’estensione di quello che sono i personaggi. In questo spettacolo raccontiamo di quanto gli oggetti ci influenzino e come ci identifichiamo in base a ciò che possediamo.
Puoi presentarci un po’ il tuo personaggio?
Il mio personaggio si chiama Michael e sta dando una mano allo zio, che sta morendo di cancro e sta facendo il testamento. Gli offro un aiuto dopo tanti anni di assenza. Emergeranno vecchi rancori tra i due, che erano molto uniti da giovani ma con il passare del tempo il mio personaggio ha seguito un percorso di vita diverso da quello che avrebbe voluto lo zio. Giocare a rugby, studiare giurisprudenza e diventare un avvocato non era quello che avrebbe voluto per Michael, ma sperava che lui diventasse un cantante e un ballerino di Broadway. È una commedia molto divertente ma che tocca tematiche molto forti. Siamo davvero contenti di portarla in scena.
Quali sono gli aspetti che ti hanno colpito maggiormente di Michael?
Il mio personaggio ha un grande bagaglio di parole non dette in passato che si porta dietro e che non ha mai detto per rispetto e per paura di ferirlo. Questo aspetto mi ha colpito molto. Inoltre, mi è piaciuta tanto la differenza che emerge in Michael tra l’essere un avvocato, quindi una persona molto precisa, e avere anche un lato molto estroverso e particolare.
A dicembre ti vedremo anche ne “La Dea Fortuna” di Ferzan Özpetek. Cosa dobbiamo aspettarci da questo film?
È un film in pieno stile Özpetek ed è riuscito a trovare, così come accaduto negli altri suoi film, un’atmosfera e una grande dolcezza tra i personaggi. È una sua caratteristica riuscire a esaltare queste storie d’amore devastanti e che ti colpiscono sin da subito. Siamo un cast molto bello e molto affiatato e spero che le persone si emozioneranno.
Anticipazioni riguardo il tuo personaggio?
Interpreto un omosessuale e il film si aprirà con un matrimonio. Più di questo non posso dire!
Presto, sempre per Özpetek farai parte dello spettacolo teatrale “Mine Vaganti”. Cosa ti aspetti da questo progetto?
Ho avuto la fortuna di essere richiamato da Ferzan per interpretare un personaggio in “Mine vaganti”. Sarà una produzione enorme e faremo circa sessanta spettacoli in due mesi, partendo da Caserta fino a Roma, a Firenze, Verona, al sud. Ci saranno anche Paola Minaccioni, che interpreterà la madre, Francesco Pannofino che invece sarà il padre, Arturo Muselli avrà il ruolo che fu di Scamarcio. Il mio personaggio è ancora in via di definizione, ma sono entusiasta di poterne fare parte.
Com’è stato lavorare con Özpetek?
È stata la realizzazione di un sogno. Lui è uno dei miei registi preferiti in Italia. Avere la fortuna di lavorarci insieme è stato un grande traguardo ed è davvero bello confrontarsi con degli autori di cinema. Mi sentivo pronto per fare questo passo e adesso addirittura lavorarci una seconda volta, facendo parte dello spettacolo a teatro, mi ha riempito di orgoglio e speriamo continui così.
Ovviamente c’è grande attesa per “Freaks out”, il nuovo film di Mainetti. Cosa puoi anticiparci sul film e sul tuo personaggio? Si sa già la data di uscita?
Assolutamente niente al momento! Posso dire che ci sono grandi aspettative da parte nostra e nemmeno noi abbiamo visto molto di quello che abbiamo girato. Sicuramente uscirà intorno a febbraio-marzo dell’anno prossimo, per cui non manca ancora tanto.
Qual è stata la cosa più strana che ti sia mai accaduta su un set?
Quando ero più piccolo ho fatto l’errore di tagliarmi i capelli mentre lavoravo contemporaneamente sul set di “Donna Detective” e “Un caso di coscienza”. Appena il produttore mi vide mi ha letteralmente massacrato verbalmente, minacciandomi che non avrei mai più lavorato. Ero distrutto e in lacrime. In quel momento fu davvero brutto. Poi fortunatamente, parlando con il regista, spiegai che non era stata colpa mia e ho potuto salvare la carriera! (ride ndr.)
Se fossi un giornalista, che domanda faresti a Edoardo Purgatori?
Chiederei se Edoardo è felice e lui risponderebbe di sì, perché sto facendo il lavoro che amo e sono molto fortunato a farlo con le persone che ammiro e stimo.
Cosa guardi in tv e al cinema?
A parte “Joker”, il film più bello che abbia mai visto negli ultimi dieci anni è stato “Parasite”, il film di Bong Joon-ho che ha vinto la Palma D’Oro al Festival di Cannes quest’anno. Lo consiglio a tutti perché è pazzesco. Adesso ho iniziato “Fleabag”, serie britannica anche molto apprezzata dalla critica e mi sta prendendo molto.
Di Francesco Sciortino
*Foto copertina, 1 e 3 di Michael Wharley