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Intervista a Riccardo Maria Manera: “Vi racconto la battaglia emotiva di Matteo” L'attore de "Il silenzio dell'acqua 2" parla delle nuove puntate della serie in onda su Mediaset e degli altri progetti che lo coinvolgono.

Nov 30, 2020

Riccardo Maria Manera è uno dei giovani attori più presenti sui nostri schermi. Dal 27 novembre lo stiamo vedendo su Canale 5 ne “Il silenzio dell’acqua 2” nei panni di Matteo, nei mesi scorsi l’abbiamo visto al fianco di Elena Sofia Ricci in “Vivi e lascia vivere” diretto da Pappi Corsicato e prossimamente lo rivedremo vestire i panni di Eros Mazzuccato in “Volevo fare la rockstar 2”.
Su “La voce dello schermo” abbiamo intervistato l’attore che ci ha dato piccole anticipazioni riguardo le nuove puntate della serie diretta da Pier Belloni e sugli altri progetti che lo vedono coinvolto.

Salve Riccardo, benvenuto su “La voce dello schermo”. Partiamo da “Il silenzio dell’acqua 2”. Cosa dobbiamo aspettarci dalle prossime puntate? 

Non posso svelare molto, visto il genere. Come abbiamo intuito dalla prima puntata, Matteo sarà alle prese con delle importanti scelte di vita che lo accompagneranno nel corso di tutta la seconda stagione e vedremo come le affronterà mentre proseguono le indagini di Luisa (Ambra Angiolini) e Andrea (Giorgio Pasotti) per capire chi si nasconde dietro il duplice omicidio che ha sconvolto Castel Marciano.  

Com’è stato per te cimentarti nel genere giallo?

È stata un’esperienza che mi ha fatto crescere tantissimo dal punto di vista artistico e umano, perché mi sono ritrovato a collaborare e approcciarmi con tantissime persone. Essendo molto giovane si ha sempre tanto da imparare da esperienze come queste. Vivere il genere giallo da attore è sempre diverso rispetto a come lo vive il pubblico, perché quando giriamo sappiamo già come va a finire. Più che altro un attore si concentra per essere credibile il più possibile e per trovare dei modi per far crescere la suspense e la curiosità ai telespettatori.

Matteo è un personaggio combattuto per via del rapporto padre e figlio. Come affronterà l’arrivo del padre biologico?

Sì, durante questa stagione sta vivendo una vera e propria battaglia emotiva. Se Matteo era arrivato con tante insicurezze già alla fine del primo ciclo di episodi, nell’arco del tempo che intercorre tra la prima e la seconda stagione era riuscito a ritrovare un equilibrio. Tuttavia, la situazione cambia nuovamente con l’arrivo del padre naturale, che lo sconvolge parecchio.  

Presto ti vedremo nella seconda stagione di “Volevo fare la rockstar”. Puoi darci qualche anticipazione?

Non posso dire molto. Siamo a metà delle riprese e mi trovo a Gorizia. È molto bello tornare su questo set a cui sono molto legato. Ho potuto scoprire una parte d’Italia che probabilmente non avrei conosciuto.

Da “Volevo fare la rockstar” a “Volevo fare il giornalista”. Tu hai dichiarato che avresti voluto intraprendere questa carriera. Che domanda faresti a te stesso?

Bella domanda. Probabilmente chiederei se sono contento del percorso intrapreso fino ad ora e, per il momento, risponderei di sì.

 

Un’altra esperienza a cui sei legato è “Vivi e lascia vivere”. Com’è stato cimentarti tra Elena Sofia Ricci e il regista Pappi Corsicato?

Recitare su quel set mi ha lasciato tanto dal punto di vista tecnico. La prova più grande per me è stata girare delle scene a distanza di molti giorni l’una dall’altra e ho messo a dura prova la mia concentrazione, perché a volte dovevo ricordare ciò che avevo fatto settimane prima.

Come si riesce a conciliare la vita da attore e quella da ragazzo?

Beh, sin da bambino sono riuscito sempre a gestire tutto in maniera naturale. È stato molto bello e ringrazio i miei genitori per questo, perché ho potuto creare un legame molto forte con la recitazione e se non si fosse creato probabilmente non mi troverei qua, a fare lo stesso mestiere vent’anni dopo e con questo entusiasmo. Adesso, riesco a separare e a gestire benissimo sia il lavoro che la vita di tutti i giorni. Sono un ragazzo come tutti: gioco ai videogiochi, leggo libri e sono molto legato alla mia città.  

A quali altre esperienze sei più legato? 

Difficile scegliere. Ogni esperienza mi ha lasciato tantissimo, umanamente e artisticamente. Citarne una sarebbe riduttivo. Ogni set mi ha dato l’opportunità di migliorarmi come artista e sto amando ogni passo del mio percorso.

Qual è stata la cosa più folle o particolare che ti sia capitata sul set?

La prima riguarda “Il silenzio dell’acqua 2” perché si tratta di una scena di azione. È stato molto divertente e adrenalinico girarla. La seconda invece è stata la scena del tentato suicidio sul ponte, durante la prima stagione di “Volevo fare la rockstar” e che vede coinvolti i personaggi di Eros e Martina.

Tu sei molto giovane. Ci sono degli attori da cui attingi e che vedi come dei riferimenti? 

Ce ne sono tantissimi. Amo i mostri sacri della recitazione italiana e hollywoodiana. Ormai con i nuovi mezzi è più facile rivedere e studiare le loro interpretazioni e puoi trarre ispirazione da tutto ciò che ti circonda.

Quali sono i ruoli che ti stimolano di più quando reciti? 

Amo cimentarmi in personaggi differenti da come sono io perché richiedono una preparazione più approfondita e dettagliata rispetto a quello che può essere stato il mio trascorso.

Che ruolo ti piacerebbe interpretare?

Mi piacerebbe vestire i panni di un supereroe. Sarebbe un’esperienza molto diversa rispetto a ciò che ho fatto fin adesso. Non mi dispiacerebbe un qualcosa di fantastico e fantasioso.

Questo portale si chiama “La voce dello schermo” cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo? 

Significa entrare in connessione con ciò che si vede proiettato da parte della persona e quello che riesce a trasmetterti ciò che vedi sullo schermo.

 

Di Francesco Sciortino

 

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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