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Intervista ad Anna Favella: “Incastrati una carezza per il cuore. Ficarra e Picone due gentlemen” L'attrice, protagonista femminile di "Incastrati", si racconta su La voce dello schermo, parlandoci del suo amore per il set e per la sostenibilità.

Gen 19, 2022

“Incastrati”, la nuova serie di e con Ficarra e Picone, sta incantando il pubblico di Netflix. Già dal primo giorno ha, infatti, battuto record su record di visualizzazioni e, nonostante sia uscita soltanto da poco tempo, si parla già di una seconda stagione. Tra le interpretazioni più apprezzate spicca quella di Anna Favella, che nella serie interpreta Ester, moglie di Ficarra e sorella di Picone. L’attrice, già apprezzata dal pubblico di Netflix in “Luis Miguel – La serie” e da quello di Rai Uno per aver fatto parte di prodotti di successo come “Un medico in famiglia” e “Terra Ribelle“, si è raccontata su La voce dello schermo, parlandoci della serie Netflix del momento, di com’è stato per lei lavorare con due comici amatissimi come Ficarra e Picone e del suo impegno nel mondo della sostenibilità.

*Foto e copertina di Riccardo Riande

Salve Anna. Benvenuta su “La voce dello schermo”. “Incastrati” sta avendo un successo strepitoso su Netflix. Com’è stato lavorare con Ficarra e Picone e cosa ti ha impressionato maggiormente di questo duo?

Salve a tutti. “Incastrati” è stata un’esperienza bellissima per vari motivi. Uno di questi è sicuramente il fatto che, in questo contesto di pandemia, lavorare in questo progetto e con questo team fantastico è stata sicuramente una carezza per l’anima. Si lavorava tra i sorrisi e sulle risate, in Sicilia, in mezzo a colori e profumi stupendi. È stato un progetto molto stimolante che mi ha dato una carica e una energia pazzesca. Mi sono trovata benissimo con Ficarra e Picone perché sono due persone fantastiche sia dal punto di vista umano che da quello professionale. Sono due artisti con la “A” maiuscola, ma l’aspetto che mi ha colpito di più è stato quello di essermi trovata di fronte a due signori e a due gentlemen, nobili d’animo che ti accolgono con il calore tipico dei siciliani. Ho mia mamma sicula, metà della mia famiglia è di Ragusa, e so cosa significa la loro ospitalità e il farti sentire a casa e all’interno del loro mondo.

Secondo te qual è il segreto del loro successo?

Sicuramente che sono un duo collaudatissimo, se pensiamo che fanno questo mestiere insieme da ventisette anni. Poi possiedono una leggerezza intelligente, una freschezza nel sdrammatizzare sia tematiche quotidiane che tematiche più serie come ad esempio la Mafia. Ma soprattutto la loro passione, che non muore mai e continua ad alimentarsi. Sono rimasta impressionata e gasata nell’osservarli mentre, durante le prove, l’uno rideva a crepapelle alle battute dell’altro. Possiedono un amore per l’arte invidiabile e sembra sempre la loro prima volta. Inoltre, si prendono cura di tutti e riescono a coinvolgere tutti, dagli attori principali alle comparse, facendoli sentire parte attiva del progetto.

Interpreti Ester, quali aspetti ti hanno colpito di lei?

Mi ha colpito tantissimo come vive il rapporto con il marito. Si percepisce che sono una coppia che si vuole bene ma che il tempo ha un po’ fatto perdere. Il marito è troppo distratto dalle serie tv e lei coltiva altri interessi come lo yoga e l’alimentazione salutare. Sono due mondi che non comunicano ma, nonostante tutto, quello che mi ha colpito maggiormente di Ester sono state la sua grande tenerezza e la ricerca di attenzioni da parte del marito. È stato bello esplorare questa parte fragile e umana di lei.

Sul set avrai vissuto dei momenti divertentissimi. Ce n’è qualcuno che vorresti condividere con noi?

È stato proibitivo riuscire a trattenere le risate sul set già dai primi ciak, durante le scene che giravo con Ficarra all’inizio. Ma ricordo in particolare due scene con Mary Cipolla, che interpreta mia madre. La prima è quando sono svenuta durante la scena della cena di classe. Mi ha dato degli schiaffetti e, senza avvisarmi, mi ha aperto gli occhi per assicurarsi che fossi viva pronunciando la frase “questo è un calo di zuccheri”. Inutile dirvi che al termine della scena sono scoppiata a ridere. La seconda, invece, riguarda il gesto delle corna nella scena sul letto, quando ripeteva: “ma lui lo sa?”, riferendosi a Ficarra. Erano battute che le uscivano spontanee. Erano esilaranti anche le scene con Gino Carista, che nella serie interpreta Frate Armando. Vestire i panni di Ester è stato un mix tra la tensione, che il lato crime trasmetteva, e la sfida nel trattenere le risate. Progetti come questi, con attori geniali anche nei piccoli dettagli, fanno solo bene a chi ci lavora e a chi li guarda.

*Foto di Dario Palermo/Netflix © 2021

Ci sarà una seconda stagione?

Noi siamo con le dita incrociate e speriamo che venga rinnovata, anche se probabilmente dobbiamo aspettare il 27 gennaio, data in cui “Incastrati” verrà rilasciato in tutto il mondo. Rimaniamo in attesa e speriamo proprio di sì. Le premesse ci sono e la risposta da parte del pubblico è stata forte.

Quali sono le altre tue interpretazioni che ricordi con maggiore piacere?

Un altro progetto a cui tengo tantissimo è sicuramente un’altra serie firmata Netflix, ovvero la biografia di Luis Miguel. È una storia drammatica e a differenza di “Incastrati” ho dovuto tirare fuori altre corde interpretative perché si parla di tragedie. Interpretavo sua mamma ed è un personaggio che porto nel cuore perché, oltre a essere stata la prima volta che ho interpretato un personaggio realmente esistito, mi ha permesso di recitare in lingua spagnola. È stata una grande sfida e mi ha dato grandi soddisfazioni dal punto di vista di pubblico e di critica. Mi sono dovuta trasferire dall’altra parte del mondo per girare questa serie e parlando una lingua non mia. Ho provato un forte senso di responsabilità. Inoltre, sono affezionata anche alla dottoressa Celeste Di Maio di “Un medico in famiglia” e a Elena di “Terra Ribelle”, che mi ha lanciata nel mondo delle serie tv e mi ha fatto comprendere un nuovo modo di recitare dopo averlo fatto a teatro. Per quanto riguarda il teatro sono molto legata a “Walking on the moon”, che mi ha permesso di interpretare un personaggio particolare, un po’ nerd, buffo, tenero, comico e che è stato molto apprezzato; e a Lisa in “Hitchcock – A love Story” perché è uno spettacolo che mescola il comico con il giallo. Sono personaggi che mi hanno permesso di sperimentarmi come attrice ed esplorare tanti linguaggi della recitazione.

*Foto di Riccardo Riande

Ci sono nuovi progetti che vuoi presentarci?

C’è un nuovo progetto che probabilmente mi vedrà impegnata in America, e con un grande attore, sulle tematiche della sostenibilità. Mi sta molto a cuore perché l’altra mia passione è dedicarmi ad argomenti del genere. Voglio divulgare la sostenibilità, comunicare con i miei follower per concretizzare diversi progetti. Collaboro con Worldrise, ONLUS dedicata alla salvaguardia dell’ambiente marino, che mi ha scelto come ambassador. Credo molto in questi progetti.

Che tipi di ruoli ti esaltano?

Mi piacciono i personaggi che presentano un qualcosa di folle e di assurdo. Mi piacerebbe vestire i panni di una sorta di Jessica Jones, con dei superpoteri ma che vive in maniera un po’ stramba. Mi piace interpretare personaggi che fanno qualcosa che nella realtà non si potrebbe fare. È un po’ il motivo per cui ho cominciato a recitare. Il set e il palcoscenico mi permettono di andare oltre e di fantasticare.

Questo portale si chiama “La voce dello schermo”. Cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo?

Che bella domanda! Amo tantissimo il termine “ascoltare” perché credo tantissimo nell’ascoltare tutto ciò che ci circonda, dal nostro pianeta agli esseri umani, dalla storia vera a quella inventata. La voce dello schermo può essere un pretesto di riflessione, un suggerimento, un modo per mettersi in discussione e perdersi attraverso l’immaginazione e la fantasia in storie di altri ma che riescono a coinvolgerti e a rappresentare una minima parte del nostro vissuto.

Di Francesco Sciortino

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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