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Intervista a Martina Lampugnani: “Amo sfidare me stessa per raggiungere i miei obiettivi” La giovane attrice, di recente in “Gloria”, ci parla della fiction da poco conclusasi su Rai 1 e di altri retroscena che riguardano la propria carriera.

Mar 12, 2024
Shooting by Cotril

Nelle scorse settimane abbiamo seguito, su Rai 1, la fiction “Gloria” con Sabrina Ferilli protagonista. Tra le piacevoli sorprese che la serie ci ha lasciato c’è sicuramente l’interpretazione di Martina Lampugnani, giovane ma ambiziosa e determinata attrice che abbiamo ammirato anche nel film di Roberto AndòIl Bambino Nascosto” e nella terza stagione della serie “Summertime”. Abbiamo avuto il piacere di intervistare Martina su “La voce dello schermo” per parlare di “Gloria” e di cosa abbia significato per lei interpretare Emma, di alcuni retroscena della serie, di cosa abbia rappresentato per lei essere diretta da Roberto Andò e come sia stato per lei crescere a pane e set sin da bambina. A voi…

Salve Martina, benvenuta su “La voce dello schermo”. Di recente ti abbiamo visto in “Gloria”, com’è stato far parte di questa esperienza?

Salve a tutti. Grazie. È stato bellissimo. I miei colleghi sono dei pilatri del cinema italiano e ovviamente avevano più esperienza di me, per cui è stato un set che mi ha messa alla prova e mi ha dato la possibilità di osservarli e di imparare da loro. È stato molto bello e ho studiato il mio personaggio sia prima che sul set sia dal punto di vista musicale che da quello interpretativo.

Cosa ti ha affascinato di Emma?

Non è stato un ruolo semplicissimo, presenta una dualità all’interno: ha una parte un po’ oscura e un’altra tipica di una ragazza giovane, con i propri sogni e proiettata verso il futuro. Vorrebbe fare la musicista e viaggiare con il suo fidanzato ma non lo può più fare a causa dei problemi della madre. È una persona un po’ sola, con il proprio mondo musicale e vive una situazione difficile perché deve essere più grande dell’età che ha e non può. Mi è piaciuto molto come personaggio perché è molto coraggiosa, anche nel rompere gli schemi che ha: non parla con la madre ma è sempre lì quando ha bisogno e vuole essere sicura che lei stia bene perché la ama.

Quali difficoltà hai riscontrato nell’interpretarla?

Penso che la vera difficoltà consisteva nel saper trovare l’equilibrio giusto per non risultare macchietta, per renderla vera nelle sue difficoltà e, allo stesso tempo, leggera, fresca, coraggiosa e mostrare la propria paura di perdere qualcuno che ama. Bisognava mettere gli ingredienti giusti affinché la torta venisse bene e trovare un equilibrio nel disequilibrio che mostrava il personaggio.

*Photographer Valentina Ciampaglia

Nonostante la tua giovane età mostri una determinazione, una tenacia fuori dal comune e sembri avere le idee molto chiare sul tuo futuro…

Sono un po’ a giornate in realtà! (ride ndr.) Ho iniziato a circa sei anni a studiare pianoforte e a 7 anni a teatro. Non sono sempre stata costante da bambina con gli studi perché durante la crescita può capitare. Tuttavia l’arte, la musica, la recitazione e il cinema sono sempre stati presenti nella mia vita. Sono cresciuta sentendo dentro di me che questi mondi mi appartenevano, non ne potevo più fare a meno e non riesco a vedermi senza l’arte nel mio futuro. Ezio Bosso diceva: “Quando scrivi una musica non è più tua ma di tutti” ed è ciò che amo del mio lavoro, che quando interpreto un ruolo diventa di tutti e chiunque può rivedersi nei personaggi che interpreto.

La musica e la recitazione sono nate come passioni spontanee o era una passione condivisa con i tuoi genitori?

Mio papà mi suonava sempre la chitarra da piccolina prima di andare a dormire e quando vedi la musica attorno ti viene spontaneo voler cimentarti anche tu. I genitori mi hanno iscritta a lezioni di pianoforte ma la passione per la recitazione è nata da me. Da bambina mi piaceva esibirmi e sognavo di far parte di un circo e da lì ho cominciato a recitare in teatro a circa sei/sette anni.

Che legame si è creato con Sabrina Ferilli?

È nato un rapporto molto bello, è stata carinissima sin dall’inizio, non mi ha mai fatto sentire inadatta e mi ha accolto con grande umanità. Ci siamo confrontate tanto, durante le pause, e sono stata contentissima di conoscerla. È una donna molto coraggiosa e mi piace tantissimo la sua voglia di sfidare i propri limiti. Sono stata fortunata ad aver recitato con lei in una delle mie prime grandi esperienze di set. Tuttavia, mi sono trovata benissimo anche con Emanuela Grimalda e con il resto del cast.

Ti ricordi un aneddoto che vorresti condividere con i nostri lettori?

Sicuramente sì. Fausto Brizzi, durante le pause, mi seguiva e mi ripeteva: “Esci dal personaggio! Esci dal personaggio!” e io rispondevo: “No!” e me ne andavo ascoltando la musica con le mie cuffiette. Fino a quando non andavo a casa mi comportavo come Emma e non volevo uscire dal personaggio.

Ti abbiamo vista anche al cinema ne “Il Bambino Nascosto” di Roberto Andò. Cosa porti nel cuore di questa esperienza?

È stata un’esperienza meravigliosa. Roberto è un amante della musica e ai tempi mi chiese “Gli studi sinfonici di Schumann”, che sono argomento d’esame da conservatorio. Mi disse: “Va bene, ma per questo ruolo ho bisogno che tu sappia suonare gli studi sinfonici”. Appena me lo disse, dopo aver sgranato gli occhi, ho detto: “Va bene, passerò tutta l’estate a suonarli”. Mi sono allenata così tanto da farmi venire una tendinite ma sono riuscita a portarglieli. Oltre a questo ho dovuto recitare con accento napoletano. È stata un’esperienza che mi ha messo duramente alla prova. Ci sono dei periodi in cui pensi che questo è un mestiere tosto ma grazie a questa esperienza ho visto una testardaggine e una determinazione in me che mi ha fatto capire quanto io sia disposta a studiare e a applicarmi per fare l’attrice. Aver raggiunto il mio obiettivo, aver recitato con Silvio Orlando e aver avuto la possibilità di raccontare una storia del genere è stato importante per me.

*Shooting by Cotril

Il teatro è stato molto importante per la tua carriera. Cosa ti ha insegnato questo mondo?

Del teatro amo l’immediatezza, il “buona la prima” e il riscontro istantaneo del pubblico. Amo le sue luci, il “qui e ora” e non esiste altro. È vivere la vita in pieno, senza un altro ciak.

Ci sono altre esperienze della tua carriera che vorresti ricordare?

Il musical di “Aladdin” in America è stata un’esperienza bella perché mi ha dato la possibilità di cantare e recitare contemporaneamente.

Hai delle attrici di riferimento?

Amo Natalie Portman, Angelina Jolie e Jessica Lange. Riguardo Natalie ha iniziato da giovanissima anche lei e ha fatto una carriera pazzesca, con dei film stupendi. Amo la sua recitazione, molto vera e la considero una delle migliori attrici del mondo.

Ci sono ruoli che ti piacerebbe esplorare in futuro?

Mi piacerebbe interpretare una cattiva, perché rappresenterebbe una novità per me. Vorrei interpretare inoltre dei ruoli che indaghino sulle fragilità interiori, come quello di Angelina Jolie in “Gia” o in “Ragazze interrotte”, che sono molto difficili perché c’è un lavoro grandissimo da fare sull’interiorità, con un mondo dentro che esprimono attraverso atteggiamenti non proprio canonici. Sono personaggi che mi hanno lasciato tantissimo dopo averli visti. Ma vanno bene tutti i ruoli che mi diano l’opportunità di studiare.

Se fossi una giornalista che domanda faresti a Martina?

Chiederei se mi fanno paura i periodi difficili e risponderei che è importante circondarsi di persone valide, che ti amano e positive perché assorbi la loro positività. Nei momenti bui è importante guardare chi ci sta attorno e prendere la palla al balzo per allontanare chi ci fa sentire peggio.

Questo portale si intitola “La voce dello schermo”. Cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo?

Significa celebrare la vita, esplorare, crescere, emozionarsi e ritrovare sentimenti che magari ci siamo anche dimenticati che esistono.

Di Francesco Sciortino

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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