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Intervista a Enrica Pintore: “Monica ne ‘I Fratelli Corsaro’ è una donna che lotta per non dover scegliere tra carriera e famiglia” L’attrice, in queste settimane su Canale 5 ne “I Fratelli Corsaro” e amatissima per i suoi ruoli in “Mare Fuori” e ne “Il Paradiso delle signore”, si racconta su “La voce dello schermo”.

Set 25, 2024
Foto di Paolo Palmieri

I Fratelli Corsaro” continua ad affascinare il pubblico di Canale 5 settimana dopo settimana. Dopo le prime due puntate, in cui abbiamo avuto modo di conoscere meglio i protagonisti della serie diretta da Francesco Miccichè e tratta dai romanzi dello scrittore Salvo Toscano, le vicende di Fabrizio e Roberto Corsaro entrano nel vivo e sono pronte a regalare grandi colpi di scena al pubblico di Mediaset.
Uno dei personaggi più combattuti della serie è sicuramente quello di Monica Corsaro, interpretata da Enrica Pintore, e che riflette lo stato d’animo di molte donne che ancora nel 2024 sono costrette a dover scegliere tra la famiglia e la carriera. Abbiamo avuto il piacere e l’onore di intervistare proprio Enrica che si è raccontata su “La voce dello schermo”. L’attrice ha parlato delle particolarità che l’hanno conquistata del far parte della nuova serie con Paolo Briguglia e Giuseppe Fiorello, dell’importanza dell’interpretare personaggi come Monica Corsaro e dell’affiatamento che la serie ha permesso di creare tra i membri del cast. Ma non è tutto: Enrica ha ricordato alcuni dei ruoli più significativi della propria carriera, da “Mare Fuori” a “Il Paradiso delle signore”, e ci ha regalato alcune curiosità che riguardano il proprio mestiere. A voi…

Foto di Valentina Glorioso

Salve Enrica, benvenuta su “La voce dello schermo”. Ti stiamo vedendo ne “I Fratelli Corsaro”, interpreti Monica. Quali corde ti ha permesso di toccare questo personaggio?

Salve a tutti, grazie. Sicuramente Monica è un personaggio femminile un po’ ‘rivoluzionario’, vedendo magari la situazione delle fiction in generale. Di solito ci sembra più normale trovare questa tipologia di personaggio nei prodotti ambientati negli anni ’50 e ’60, in realtà lei è molto contemporanea perché si batte per una sua crescita professionale senza sminuire il suo ruolo nella famiglia. È una situazione molto contemporanea, soprattutto se parliamo di lavori precari come il suo.

Riguardo le insidie interpretative, quali potevano essere?

Non ho trovato grandi difficoltà, forse all’inizio poteva sembrare una sfida impegnativa omologarmi alla parlata siciliana, che non è circoscritta a una zona in particolare ma troviamo diversi attori di tante zone della Sicilia. Dovevo omologarmi alla loro cadenza ma non in una in particolare e per un’attrice non siciliana ha rappresentato una bella sfida. Tuttavia, avere la possibilità di girare per tre mesi a Palermo mi ha aiutato molto e mi ha fatto respirare il siciliano nella quotidianità.

Quali sono gli aspetti che ti hanno colpito della serie?

Sono diversi. È una serie che mostra la Sicilia odierna, dall’immagine della città ai rapporti familiari e lavorativi. Durante gli episodi viene rappresentata la realtà e la contemporaneità. È una serie molto realistica e, nonostante si parli di omicidi e di indagini, viene affrontato tutto in maniera leggera, con elementi ironici e sentimentali.

Che ambiente si respirava con gli altri membri del cast?

È stato bellissimo, stare per mesi a Palermo ti permette di vivere il set e il dopo set in maniera più facile. Ci trovavamo molto spesso a stare insieme, durante la sera, a fine riprese. Siamo stati fortunati a creare un clima così bello e ci sentiamo molto spesso anche in chat. Sono stati tutti molto carini.

Ti piacerebbe girare una seconda stagione?

Beh, i romanzi sono undici quindi sarei un’ipocrita a dire di no. Speriamo di sì!

Monica incarna un po’ la donna che non vuole dipendere dal marito. Quanto è importante l’indipendenza per te e come lotti o hai lottato per esserlo?

Per me è fondamentale, sono stata cresciuta da una mamma single e mi ha reso indipendente sin da subito. Sono stata ragazza per poco, lasciando casa a diciotto anni e trasferendomi a Firenze, dove ho frequentato l’università, iniziando a lavorare per pagarmi gli studi. Mi sono sempre sentita indipendente e lo reputo fondamentale perché se vivi bene con te stessa vivi bene con gli altri.

Nel 2024 spesso la donna deve scegliere tra la carriera e la famiglia. Cosa pensi a riguardo?

Purtroppo la donna spesso si ritrova in questa situazione che non è ancora cambiata. Non abbiamo lo stesso trattamento rispetto a un uomo e, nel mio lavoro, è spesso così: un’attrice incinta non può lavorare, nei primi mesi è difficile e, prima di firmare un contratto, a volte devi assicurare la produzione di non esserlo e che non sia nei tuoi programmi per quel periodo. Mi dispiace molto, ma è ancora così.

Cosa ritieni si debba fare per cambiare un po’ le cose?

Credo sia importante offrire un minimo di tutela a noi attrici e alcune condizioni nei contratti che riguardano questi aspetti della vita privata sono un po’ pesanti da digerire. Credo sia complicato a livello psicologico e penso che una donna si senta oppressa da questo.

Cosa dobbiamo aspettarci dal proseguo degli episodi?

“I fratelli Corsaro” mi piace perché è una serie in continua evoluzione, ho letto anche i libri di Salvo (Toscano ndr.) e, dopo il primo episodio, che è un po’ introduttivo, si entra nel vivo dei racconti e ci saranno tanti colpi di scena. Ci sono nuovi ingressi, come Katia Greco, e vedrete puntate sempre più ricche. Una sorpresa riguarderà la coppia composta da Monica e Roberto e ci addentreremo maggiormente all’interno della vicenda che riguarda la morte del padre dei due fratelli.

Foto di Paolo Palmieri

Quali sono i ruoli della tua carriera che ti hanno lasciato di più e perché?

Ogni ruolo ti lascia sempre qualcosa, per motivi diversi, ma se devo scegliere dico “Mare Fuori”, perché ero una fan durante la prima stagione e mi ha dato la possibilità di interpretare un personaggio molto diverso da me: una persona classista, quasi razzista, snob ed è stato difficile ma interessante. Il secondo ruolo che cito è sicuramente quello di Clelia Calligaris ne “Il Paradiso delle signore”, perché mi ha regalato l’affetto del pubblico, è stato amato moltissimo ed è rimasto nel cuore. Infine, dico “Enrico Piaggio – un sogno italiano” perché è stata una bellissima esperienza lavorare con Alessio Boni, raccontare una storia importante per l’Italia e durante un periodo bellissimo. Interpretare una donna realmente esistita mi ha dato la possibilità di ascoltare anche le testimonianze delle nipoti e di affrontare una storia con delicatezza perché avverti il peso della responsabilità nel raccontare quello che ha fatto, che ha subìto e che ha portato alla nascita della Vespa.

Hai dichiarato che ti piacerebbe esplorare il lato dark della recitazione. Che fascino ha per te da attrice interpretare una ‘cattiva’?

Sì, mi piacerebbe molto perché le ‘cattive’ sono molto interessanti, se la scrittura ti dà la possibilità di spiegare e raccontare i perché. Il cattivo non nasce così ma ci diventa, a causa di un trauma o di qualcosa che nella vita lo porta a essere così. È bello esplorare qualcosa di lontano da te, si assiste a un’evoluzione e a più sfumature da raccontare ed è molto interessante.

Se potessi rubare un ruolo a una tua collega, quale sceglieresti?

Non saprei, credo che quando venga assegnato un ruolo penso che sia destinato a un’attrice piuttosto che a un’altra ma se devo dirne uno dico quello di Bella Baxter che ha avuto Emma Stone in “Poor Things”. È un ruolo pazzesco e se devo sognare lo faccio in grande.

Questo portale si intitola “La voce dello schermo”. Cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo?

La voce dello schermo è per me una vicinanza, qualcosa di personale e privato, sia al cinema che a casa ho bisogno di immergermi totalmente all’interno dello schermo e di isolarmi per non distrarmi.

 

Di Francesco Sciortino

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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