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Mar. Mar 11th, 2025

Intervista a Yvonne Sciò: “In ‘Womeness’ ho voluto celebrare il coraggio di cinque donne che hanno lottato per le loro battaglie” L’attrice e regista presenta il suo terzo docu-film che andrà in onda su Sky Arte l’8 marzo alle 21.15.

Mar 8, 2025
Foto di Federica Molfese

Sabato 8 marzo, alle 21.15, va in onda su Sky ArteWomeness”, il terzo docu-film scritto da Yvonne Sciò e prodotto da Luce Cinecittà che racconta l’audace femminilità di cinque grandi donne del nostro tempo: dalla politica e attivista Emma Bonino alla scrittrice Dacia Maraini, per quanto riguarda l’Italia, fino ad arrivare a donne provenienti da varie parti del mondo come la compositrice e cantante iraniana Sussan Deyhim; Tomaso Binga, artista verbo visiva che usa il proprio corpo per contestare il potere maschile; e Setsuko Klossowska de Rola, pittrice e scultrice giapponese e moglie del pittore Balthus. Abbiamo intervistato Yvonne su “La voce dello schermo” in occasione della messa in onda di “Womeness”. L’attrice e regista ci ha confidato i motivi che l’hanno portata alla realizzazione del suo terzo docu-film, sottolineando come, secondo lei, le vite delle cinque donne raccontate siano state importanti per l’umanità, e ci ha raccontato le emozioni provate durante la premiere di “Womeness”. A voi…

Salve Yvonne, bentornata su “La voce dello schermo”. Il tuo docufilm, “Womeness”, esce sabato 8 Marzo su Sky Arte e sarà disponibile on demand e in streaming su NOW TV. Puoi farci un bilancio della premiere che si è tenuta il 4 marzo presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma?

Salve a tutti, grazie. Sì, all’Ara Pacis di Roma abbiamo presentato, insieme a Luce Cinecittà e Sky Arte, “Womeness”, il mio terzo documentario. Inizialmente, prima di mettere piede dentro il museo, ero nervosa ma una volta entrata, insieme alle mie protagoniste, mi sono sentita subito felice e piena di gioia nel cuore. Accanto a me avevo Setsuko Klossowska de Rola, Tomaso Binga, Sussan Deyhim. Dacia Maraini e Emma Bonino sfortunatamente non erano con noi, ma hanno registrato un video saluto che è stato proiettato prima della visione ed è stato un modo per farle sentire con noi.

Cosa è accaduto al termine della proiezione?

Alla fine del film ho chiesto alle protagoniste presenti in sala di intervenire. Bianca (Tomaso Binga ndr) ha recitato due sue poesie meravigliose. Poi ha preso la parola Setsuko e ha raccontato qualche episodio vissuto con Balthus, nella gabbia dorata, e come sia riuscita a prendere in mano una nuova fase di vita senza di lui, non essendoci più, ma provando ancora un amore profondo. Sussan, ha parlato dell’Iran, della sua arte con Shirin e del suo amore con Richard Horowitz. Dopo questo momento magico e pieno di poesia sono stata circondata da un immenso affetto da parte degli invitati, che sono stati coccolati dal buonissimo catering curato da mia cugina Eva Sciò e la sua socia Valentina Bonessi.

Sappiamo che sei a Los Angeles…

Sì, mi trovo a Los Angeles per uno screening e un Q&A di WOMENESS all’Istituto Italiano di cultura. A moderare il Q&A sarà Jeremy Spiegel, giornalista di Extra TV, Madeline Di Nonno ceo della Geena Davis foundation e Frank Schema presidente di Radical Media. Sono emozionata e felicissima di poter parlare del mio documentario insieme a loro. In sala ci saranno Fran Drescher, David Lachapelle e Amanda Sthers, con la quale avevo girato il film “Promises” con Jean Reno.

Quali aspetti hai voluto raccontare attraverso questo nuovo prodotto?

Ho voluto raccontare il coraggio di queste donne, la loro rivoluzione pacifista e fisica ma, allo stesso tempo, anche silenziosa e potente. Da una parte Dacia, Emma e Tomaso che hanno cambiato le leggi per le donne e bisogna ricordare quanto abbiano lottato e non si siano mai arrese. Emma Bonino dice: “Se si può dare si deve fare” e io lo ripeto come un mantra. Dall’altra anche Setsuko e Sussan, a modo loro, hanno lottato in dei continenti differenti, conducendo le loro battaglie per sentirsi libere dagli schemi, dai pregiudizi e per la propria libertà.

Dacia Maraini, Emma Bonino, Sussan Deyhim, Tomaso Binga, Setsuko Klossowska de Rola. Quale pensi sia il filo conduttore che leghi queste cinque donne?

Il filo conduttore del documentario per me è il loro coraggio di cambiamento, presente in ognuna di loro.

Che idea hai della donna del 2025. Quali pensi siano le conquiste importanti che debba fare?

Penso che oggi più che mai, vedendo quello che succede in tutto il mondo, il diritto di decidere cosa fare con il proprio corpo sia di vitale importanza. Non possiamo e non dobbiamo mai fermarci ed è fondamentale ricordare e onorare il lavoro che le generazioni precedenti hanno fatto per la nostra libertà.

Quali sono le prossime sfide lavorative che ti riguardano?

Ho in cantiere un altro documentario ma, essendo il montaggio un lavoro molto complesso, soprattutto se fatto da sola, questa volta sarà una coproduzione e una storia completamente diversa. Ma ne parlo poco perché sono scaramantica.

Se fossi una giornalista che domanda faresti a Yvonne?

La domanda che mi farei è: “Rispetto a dove sei partita, avresti mai pensato che la tua vita sarebbe andata in questa direzione, raccontando le storie di donne?” e risponderei: “No, non pensavo di avere il coraggio di creare un’idea di racconto di questo tipo. Ma mi sono resa conto, con il passare del tempo, che siamo noi, a causa della nostra voce interiore, che ci fermiamo e che crediamo di non essere capaci, perché abbiamo paura di fallire. Con l’età ho imparato a non ascoltare più quella voce e quelle persone intorno a me che mi dicevano che non sarei mai stata capace. Proseguo dritto come un mulo, portando sempre a termine i miei sogni e miei lavori con grande impegno e cercando una squadra che creda in me e nei miei progetti.

Di Francesco Sciortino

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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