Il cinema, negli anni, cambia, si evolve, si digitalizza, migliora qualitativamente, ma questa evoluzione porta anche alla scomparsa di oggetti, di luoghi, di modi di vivere.
Ecco le cinque cose legate al cinema che non esistono più:
1) Le VHS: Ingombranti, facili da rovinarsi, il nastro a volte poteva incepparsi eppure, con quelle custodie rigide, davano un’idea meno anonima del film che contenevano, in confronto ai moderni Blu-ray.
2) Le Videoteche: Il paradiso di ogni cinefilo. Andare in videoteca era un vero e proprio rito. Gli appassionati passavano ore tra gli scaffali a scegliere il film da noleggiare o da acquistare. Le videoteche erano dei veri e propri rifugi, dove si poteva sentire odore di cinema. Rifugi che sono andati persi con i nuovi sistemi di streaming. Sì, ok. La comodità che i nuovi mezzi danno è senza dubbio indiscutibile. Ma sono sicuro che quel profumo e quel modo di vivere il cinema manca tantissimo a chiunque.
3) I vecchi biglietti colorati: Non c’era stampato il nome del film da vedere, non c’era stampata la fila né il posto, eppure si prova tanta nostalgia a vedere un vecchio biglietto colorato di quando andare al cinema costava circa un quarto di quanto costa oggi, di quando le sale cinematografiche erano piene, di quando una famiglia poteva permettersi di andare al cinema anche più volte a settimana.
4) I Classici Disney: Sì, ora ci sono i film della Pixar. Sì, ora ci sono i Live Action. Ma quanto era bello, da bambini, quando usciva il nuovo classico Disney? Arrivavano in Italia, quasi sempre, durante le ultime settimane di novembre o le prime di dicembre, quasi ad annunciare il periodo natalizio. Nonostante i cartoni animati siano cambiati parecchio, i buon vecchi classici rimarranno evergreen da rispolverare per i bambini di vecchia e nuova generazione.
5) Le pellicole: Premettendo che diversi registi continuano ad usarle, sicuramente non si possono intendere del tutto scomparse. Eppure, la digitalizzazione sembra stia per decretare la parola ‘fine’ ai vecchi sistemi di riproduzione cinematografica. La fine della pellicola si porterebbe dietro modi di vivere e di lavorare nel mondo del cinema, basti pensare agli operatori di ripresa, che vivevano, tra una bobina e un’altra, un modo di fare cinema che non esiste più.
Di Francesco Sciortino