La voce dello schermo ha intervistato, in esclusiva, Denny Mendez. L’attrice ha presentato “A mare con tutti i panni”, lo spettacolo in scena dal 21 al 24 febbraio al Nuovo Teatro San Carluccio di Napoli e il personaggio che interpreta. Ma non è finita qui. La Miss Italia del 1996 ha inoltre raccontato delle sue interpretazioni al fianco di grandissimi attori come John Travolta, in “Trading Paint”, e Morgan Freeman, in “The Poison Rose”, che vedremo nelle sale prossimamente.
Salve Denny, benvenuta a “La voce dello schermo”. Dal 21 sarai impegnata a teatro con “A mare con tutti i panni”. Presentaci un po’ lo spettacolo e il ruolo che interpreti…
È una commedia teatrale attualissima. La regia è firmata da Lello radice. Interpreto Samara, una donna alla ricerca del padre che si ritrova a dovere affrontare delle situazioni familiari particolari. Deve combattere sempre con dei luoghi comuni molto attuali sulla discriminazione, come i cugini che ne criticano la provenienza o problemi sul lavoro. Le vicende della commedia si svolgono in un lido e ci sono delle figure, come quella del vucumprà e del cinese, che avranno il loro riscatto sociale e soprattutto umano. È divertente ma fa anche riflettere.
Quali sono gli aspetti che ti hanno convinta a farne parte?
È stato determinante l’entusiasmo dell’autore Enzo Capatano, che recita anche nello spettacolo. Ma soprattutto il mio modo di dare voce, ancora una volta e in maniera diversa, ad una questione che negli anni ho sempre ritrovato. Il personaggio di Samara per essere accettata deve per forza dimostrare qualcosa. Mi ha colpito molto il percorso che intraprenderà e che le farà comprendere che, in fin dei conti, non ha niente da dovere dimostrare a nessuno se non di essere sé stessa.
Febbraio sarà un mese entusiasmante per te, dal momento che fai parte anche del nuovo film con protagonista John Travolta “Trading Paint”. Com’è stato recitare in questo film?
Avevo già lavorato con John in “Speed Kills”. Da diversi anni ho lavorato con una produzione che mi ha permesso di fare avanti e indietro tra Stati Uniti e Italia. Interpreto Deena, una dottoressa che comunica sempre le belle notizie ai suoi pazienti. Non mi sono mai fermata durante questi anni e sono sempre stata al lavoro. Sono molto felice, soddisfatta e orgogliosa di aver fatto parte di questa esperienza. All’interno di contesti del genere devi essere molto preparata e non ti puoi permettere di improvvisare.
“Trading Paint” non è l’unica esperienza oltreoceano di cui farai parte in questo periodo, dal momento che ti vedremo anche in “The Poison Rose”, con Travolta e Morgan Freeman. Cosa puoi anticiparci a riguardo?
In questo film interpreto Mandy, proprietaria di un locale jazz nella dolce vita degli anni 50 ed è stata un’esperienza molto significativa per me.
Travolta e Freeman sono chiaramente due grandissimi nomi del panorama cinematografico. Com’è stato lavorare con loro?
È stata un’esperienza emotiva molto forte, trattandosi di due grandissimi dello star system internazionale. Mi sono trovata benissimo con entrambi e rappresentano due poli incredibili della società americana, Travolta per la parte bianca e Freeman per quella afro-americana. Sono stata felicissima di avere potuto lavorare in queste due produzioni.
Presto arriverà anche il film “Pop Posta”. Puoi dirci qualcosa su questo film?
È stata un’interpretazione importante perché penso che si debba dare fiducia anche a registi meno conosciuti, per permettergli di emergere. “Pop Posta”, diretto da Marco Pollini, l’ho girato la scorsa estate. Interpreto Natalia, una donna colombiana con una grandissima forza, che pensavo di non avere ma che ho saputo tirar fuori grazie a questo personaggio. È una narcotrafficante, ma rappresenta anche la forza di tutti gli altri. È un thriller in cui recito a fianco di Antonia Truppo. È girato a Verona ed è anche interessante raccontare e visitare altre città d’Italia. Non avevo mai interpretato un personaggio del genere e sono molto curiosa di vedere che reazione avrà il pubblico.
Sappiamo che hai guardato con grande attenzione il Festival di Sanremo. Che ne pensi di questa edizione e del vincitore?
Sanremo è sempre un evento molto bello a livello nazionale e internazionale. L’ho seguito, ho notato che c’è sempre qualcosa che non va bene a qualcuno. L’importante è non mettere d’accordo tutti, perché altrimenti sarebbe di una noia mortale (ride ndr.)! Forse l’affiatamento tra i tre presentatori è stato un po’ tardivo, perché da spettatrice ho avuto la sensazione che ci fosse poco ordine. Le polemiche ci sono sempre e mi dispiace che siano sempre della stessa natura. Sono molto contenta della vittoria di Mahmood. Dico sempre che “quando accade qualcosa di bello c’è sempre un cavillo da trovare”. È come se ci fosse una resistenza al cambiamento ed è una fatica immensa per chi c’è passato e per chi lo sta passando. Per fortuna che non tutta la gente la pensa così.
Ci sono stati commenti infelici che ti hanno tirata in ballo, sui social hai mostrato un po’ di amarezza. Come ti senti di rispondere a queste persone?
Non penso ci sia bisogno di rispondere. Ormai penso che l’Italia sia andata molto avanti, ma esistono anche persone che vanno indietro come i gamberi. Come ho detto prima, è una resistenza al cambiamento. La questione socio-culturale è sempre uno shock e si fa fatica a digerire in qualsiasi ambito. È importante che succedano certi eventi per riflettere e per risvegliare le coscienze.
A quali esperienze lavorative sei più legata e perché?
Ovviamente quella di “A mare con tutti i panni” è una bella opportunità perché siamo in scena a Napoli ed è una piazza molto difficile. Poi sto lavorando ad altri progetti in Italia perché credo molto nella bellezza dei prodotti italiani, come i film, spettacoli teatrali e fiction e mi auguro che vengano realizzate belle storie. Sono ben felice di portene fare parte. Oltre a questo devo sempre fare i conti con i progetti da mamma ma riesco serenamente a portarli avanti.
Questo portale si chiama “La voce dello schermo”. Cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo?
Penso che prima della voce dello schermo dobbiamo imparare ad ascoltare la nostra voce limpida da pregiudizi e condizionamenti. Poi saremo pronti ad ascoltare la voce dello schermo. Ultimamente credo che lo schermo faccia un po’ di fatica ad ascoltare i messaggi che arrivano da fuori. Se non ci informiamo bene, si creano molte difficoltà a recepire ciò che accade realmente fuori dallo schermo e si rischia di fare troppo populismo.
Di Francesco Sciortino