Va in onda stasera su Rai Uno “Carla“, biotopic dedicato a Carla Fracci che vede protagonista Alessandra Mastronardi proprio nei panni della ballerina che ha rappresentato il mondo della danza del ventesimo secolo. Su “La voce dello schermo” abbiamo intervistato Paola Calliari, che nel film interpreta Ginevra Andegari, personaggio fittizio ma che avrà un ruolo fondamentale nello sviluppo della trama del film. L’attrice ha parlato della sua interpretazione in “Carla”, del suo rapporto con la danza e ha ripercorso le tappe fondamentali della propria carriera. A voi.
Salve Paola, benvenuta su “La voce dello schermo”. Domenica ti vedremo in “Carla”. Presentaci un po’ il tuo personaggio e com’è stato per te far parte di questo progetto?
In “Carla” interpreto Ginevra Andegari, inizialmente nemica di Carla Fracci ma poi col tempo diventa la sua migliore amica. È un personaggio non realmente esistito ma importante nel film perché dimostra solidarietà e lealtà nei confronti di Carla, la sostiene nei momenti difficili e riconosce la sua genialità e talento senza ostacolarla. Ginevra al contrario di Carla viene da una famiglia aristocratica. Partecipare a questo progetto per me ha avuto un significato particolare perché vengo dal mondo della danza e poter raccontare parte della storia di Carla Fracci rimarrà un’esperienza indimenticabile.
Che rapporto hai con la danza?
Sono cresciuta studiando teatro e danza, oltre che ginnastica artistica. La danza contemporanea, più che quella classica, mi ha accompagnata per anni e anni e tuttora fa parte di me anche se non è più così presente come anni fa.
Hai lavorato con vari registi di televisione e cinema. Quali sono quelli che ti hanno colpito di più e perché?
D’Alatri rimane per me una figura molto importate, forse anche perché “The Start Up: accendi il tuo futuro” è stato il mio primo film da protagonista femminile. Alessandro però è stata una figura che mi ha permesso di crescere e mi ha supportata molto e accompagnata nel viaggio di quel film che all’ epoca mi sembrava quasi troppo grande per me.
Anche il rapporto che ho avuto sul set con Emanuele Imbucci è stato molto bello e di affinità. Emanuele è un regista che capisce bene il linguaggio dell’ attore, il che non è da tutti. Sul set si è creata una bella sinergia che ha dato molto al film.
Per quanto riguarda le esperienze lavorative, quali ti hanno messo più a dura prova?
L’esperienza che mi ha messo più a dura prova è stata proprio “The Start Up: accendi il tuo futuro” perché interpretavo una ballerina classica ma non volevo usare una controfigura nelle riprese. Lo stress e il lavoro fisico sono stati molto intensi in questa esperienza. Se tornassi indietro farei diversamente.
Dove ti vedremo prossimamente? Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi prossimi lavori?
Ho girato un cortometraggio a Los Angeles intitolato “Medea” che dovrebbe uscire nel 2022. Al momento sto lavorando anche su un progetto scritto da me, l’ idea è di riuscire a girare un teaser/promo nella prima metà del prossimo anno.
Hai qualche aneddoto da “Carla” o da altri set che vorresti condividere con i nostri lettori?
Quando Carla Fracci è venuta sul set del film mentre si girava alla Scala di Milano disse a Gloria Giorgianni, la produttrice del film: “Ma lo sa che questa è la prima volta che salgo sul palcoscenico della Scala e non danzo?”.
Questo portale si chiama “La voce dello schermo”. Cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo?
La voce dello schermo per me è la forza che il cinema, attraverso le sue immagini, ha nel toccare le corde degli animi delle persone. Una forza a volte delicata, altre volte dirompente, può inondarti di risate o pugnalarti a seconda del film che uno guarda.
Di Francesco Sciortino