Da oggi, giovedì 25 marzo, è disponibile su Netflix “Sulla stessa onda”, film diretto da Massimiliano Camaiti e che ha per protagonisti una coppia di adolescenti, Lorenzo e Sara, interpretati da Christian Roberto ed Elvira Camarrone. Nel cast anche Donatella Finocchiaro, Corrado Invernizzi e Vincenzo Amato.
Il film racconta la storia d’amore dell’istruttore di vela Lorenzo e dell’allieva Sara, tra le spiagge della Sicilia. Tuttavia, presto le cose cambieranno e al loro ritorno a Palermo Sara diventerà improvvisamente sfuggente nei confronti di Lorenzo. La ragazza nasconde, infatti, un segreto: è affetta da distrofia muscolare. La sua malattia la costringerà a crescere in fretta e, assieme a Lorenzo, cercheranno di rendere eterno ogni momento della loro storia.
Su La voce dello schermo abbiamo intervistato Christian Roberto, giovanissimo attore che vanta già un curriculum di tutto rispetto. Christian ci ha presentato Lorenzo, gli aspetti che lo hanno colpito di “Sulla stessa onda”, e ha ricordato le esperienze lavorative che gli hanno permesso di crescere in fretta dal punto di vista attoriale, come il set di “Baciamo le mani” al fianco di Virna Lisi. A voi…
Salve Christian, benvenuto su “La voce dello schermo”. Parliamo di “Sulla stessa onda”. Tu interpreti Lorenzo. Presentaci un po’ il film e il tuo personaggio…
Salve a tutti. Credo che sia Lorenzo che Sara siano due bellissimi personaggi perché hanno tantissimo coraggio nell’affrontare la loro storia d’amore e, grazie alla profondità di questo sentimento, riescono ad affrontare la malattia di Sara. Lorenzo è coraggioso, buono e sensibile e ammiro questi due ragazzi per come riescano a vivere questa situazione.
Ti sei ritrovato in questo personaggio?
Per molti aspetti sì, per altri ho dovuto un po’ attingere dalle mie esperienze personali. Ad esempio lui è orfano di madre, durante le riprese mi sono ritrovato un periodo lontano da mia madre, vivendo a Roma, e questa lontananza mi ha permesso maggiormente di entrare più nel personaggio. Lorenzo ha un ottimo legame con la zia, io avevo un ottimo rapporto con mia zia anche se purtroppo non c’è più. Si chiamava Sara, proprio come la protagonista del film. Ho trovato molti punti in comune tra me e Lorenzo.
Cosa ti ha affascinato più di questo film?
Un aspetto che mi ha entusiasmato è stato il dovermi cimentare con la vela. Prima di iniziare il film ci siamo divisi le giornate tra le prove di recitazione e le lezioni di vela. Nonostante sia un film che presenta una tematica triste, abbiamo avuto anche l’opportunità di divertirci, andando a vela, mentre sul set dovevamo ovviamente far emergere una parte più triste e seria. È stata un’esperienza molto bella. Nonostante non abbia ancora trovato una ragazza che mi faccia battere il cuore come Sara lo fa battere a Lorenzo, mi sono trovato molto bene a girare con Elvira Camarrone. È stato facile e tutte le scene sono state realizzate con molta spontaneità.
Le tematiche predominanti sono l’amore adolescenziale, che riflette una vita spensierata, e la malattia, che costringe Sara ad essere catapultata nell’età adulta. Come hai vissuto a livello emotivo questo aspetto?
Mi ha colpito molto dal punto di vista emotivo anche perché, oltre agli aspetti evidenziati nella risposta precedente, ho una sorella che soffre di una grave scoliosi, porta un busto 24 ore su 24 e, come Sara, ha una passione, quella per la danza, che può praticare soltanto un’ora al giorno. Ho cercato di immedesimarmi e comprendere il dolore di non poter praticare una passione per un problema di salute.
Ci sono degli aneddoti particolari dal set che vorresti condividere con i nostri lettori?
Prima di tutto è stato singolare girare tra ottobre e dicembre le scene di vela o mentre siamo in acqua perché, nonostante sia ambientato in Sicilia, a dicembre il freddo si sente comunque. Abbiamo girato delle scene in mare aperto e avevano i delfini che ci saltavano accanto. È stato molto emozionante. Un’altra volta ho dovuto girare in acqua nonostante fosse pieno di meduse. Un altro aneddoto carino è legato alla prima scena con Vincenzo Amato. Avrei dovuto prenderlo in motorino, ma non ne avevo mai guidato uno e ho dovuto imparare sul momento. Devo ammettere che all’inizio ero un po’ terrorizzato.
Questo film ti ha permesso di girare in Sicilia. Tu sei siciliano. Che legame hai con la tua terra?
Sono messinese, nonostante mi sia trasferito da anni a Roma, e in Sicilia ho ancora parenti e tanti amici. Ho un legame molto forte con la mia terra e ogni estate vado a trovare i miei cari. Il film mi ha permesso di conoscere posti che nemmeno conoscevo, dal momento che è girato tra Palermo e Trapani.
Quali luoghi ti sono rimasti nel cuore?
Sicuramente Macari e la riserva dello Zingaro. Mi ricordo che il giorno prima di girare siamo andati a vedere i luoghi di riprese e c’era una bellissima giornata soleggiata, ci siamo buttati in acqua e abbiamo fatto un tuffo con gli altri attori, ma siamo subito scappati in hotel per paura che ci venisse la febbre.
Essendo molto giovane ogni set è un’occasione per imparare. Cosa ti ha insegnato “Sulla stessa onda”?
Nonostante avessi fatto tantissimi lavori già, tra teatro e tv, sono molto onorato di aver fatto parte di questo film e mi ha lasciato tantissimo, avendo avuto l’opportunità di lavorare con attori come Vincenzo Amato e Donatella Finocchiaro. Cercavo di scrutarli e di imparare ogni minima cosa osservandoli. Penso che ogni set sia una scuola e un’occasione per apprendere. Mi ha lasciato tanto anche dal punto di vista umano, dal momento che, prima di girare il film, siamo stati al centro distrofico di Palermo, e abbiamo avuto la possibilità di conoscere e di dialogare con dei ragazzi che soffrono per via della distrofia.
Quali sono le altre tue esperienze lavorative a cui sei più legato e perché?
Sono molto legato a “Billy Elliot”, il musical. Siamo stati due anni al Teatro Sistina e ho avuto l’opportunità di vincere il premio come miglior attore non protagonista agli Italian Musical Awards, vestendo i panni sia di Billy che di Michael. Ho ricevuto il premio da Christian De Sica ed è stata un’emozione indescrivibile. Un altro set a cui sono legato è “La vita promessa” con Ricky Tognazzi e Simona Izzo e di cui ho un bellissimo ricordo, avendo girato due mesi in Bulgaria. Ho avuto anche l’onore di lavorare otto mesi con Virna Lisi in “Baciamo Le Mani”, dove interpretava mia nonna. Infine, ha significato molto per me far parte di “Cruel Peter”, che ho girato a Messina e in cui ho avuto la possibilità di portare mio nonno sul set. Ora purtroppo non c’è più ma mi rimane il ricordo di aver condiviso questa esperienza con lui.
Quali sono gli artisti che ammiri di più?
Amavo Gigi Proietti e credo sia il mio attore preferito. Se devo dire un attore straniero dico Jim Carrey, amo la sua verve e il suo modo di recitare. È molto solare, mi piace molto e spero un giorno di poter interpretare un personaggio un po’ più divertente come quelli interpretati da lui. Ma un artista a cui mi ispiro è sicuramente Michael Jackson, di cui sono un fan sfegatato da quando ero piccolo. Ho iniziato da bambino con Italia’s Got Talent, imitando lui, e da lì è cominciato tutto.
Progetti per il futuro? Dove ti vedremo prossimamente?
Prima della pandemia ero in tournee con Luca Ward e Paolo Conticini in “Full Monty”, poi ci siamo fermati ma spero di poter riprendere quando tutto sarà finito. Inoltre aspetto l’esito di altri provini.
Questo portale si chiama “La voce dello schermo”. Cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo?
Spero che “Sulla stessa onda” possa trasmettere un messaggio importante attraverso la sua voce per aiutare tutte le persone a non lasciarsi abbattere da questo periodo difficile che stiamo vivendo e che possano prendere come riferimento Lorenzo e Sara che, nonostante la malattia, riescono ad andare avanti e a superare questo momento.
Di Francesco Sciortino