Il mese di febbraio è stato molto intenso per Desirée Popper, ma ci ha dato la possibilità di ammirarla in due interpretazioni di estrema difficoltà. Il 22 è uscito, infatti, nelle sale “The Cage – nella gabbia” che ha visto l’attrice interpretare Beauty Killer, una lottatrice dell’MMA e antagonista del personaggio interpretato da Aurora Giovinazzo. Sempre a febbraio, abbiamo visto Desirée tornare a vestire i panni di Consuelo nella quarta stagione della serie cult “Mare Fuori”, una stagione non facile per Consuelo che ha dovuto portare dentro di sé il peso del dolore più grande che una donna possa subire. Abbiamo avuto il piacere di intervistare Desirée. L’attrice ha parlato dell’allenamento fisico e del duro lavoro a cui si è sottoposta per poter interpretare nel migliore dei modi Beauty Killer, delle difficoltà e della responsabilità di dover raccontare lo stato d’animo di Consuelo in seguito al deplorevole gesto subito e dei prossimi film in cui la vedremo. Questo e altro nella nostra intervista a Desirée. A voi.
Salve Desirée, benvenuta su “La voce dello schermo”. Partiamo da “The Cage”, cosa hai amato di questa esperienza?
Salve a tutti. Grazie. È stata un’esperienza molto tosta dal punto di vista fisico. Mentre Aurora (Giovinazzo ndr.), essendo anche ballerina ha un fisico più da atleta, io ho dovuto allenarmi tanto sia per la tecnica sia per avere un fisico un po’ più rigido e spigoloso, come richiedeva il personaggio. Mi allenavo sei ore con la stuntwoman ed essendo una precisina, che approfondisce molto prima di interpretare un ruolo, avevo due abbonamenti differenti in palestra e mi allenavo 8 ore al giorno per mettere su massa muscolare e i risultati si sono visti.
Oltre a rappresentare una sfida dal punto di vista fisico, quali soddisfazioni ti ha dato questa interpretazione?
È stato pesante ma molto bello perché mi sento fortunata e fiera di avere la possibilità di interpretare dei ruoli poco esplorati in Italia, soprattutto per le donne. È sempre bello quando viene chiesto di sperimentare, cambiare il proprio corpo e i capelli. Inoltre, in quelle settimane sono uscita con le lottatrici e ho vissuto le loro vite, mangiavo con loro, seguendo la loro alimentazione, le andavo a trovare in palestra quando si allenavano per altre discipline. Mi piace approcciarmi al mio lavoro in questo modo, mettendo tutta me stessa.
Cosa ti ha affascinato del mondo dell’MMA?
Mi ha affascinato che le persone che fanno parte di questo mondo hanno un’apparenza che può destabilizzarti, con tatuaggi, cicatrici e fisici imponenti. Invece, quando li conosci scopri che hanno un senso dell’onore e dell’amicizia fuori dal comune, perché sono veri atleti e possiedono un modo di approcciarsi alla vita come nello sport, pieno di principi e che non è facile trovare. Ho legato molto con loro e sono diventata molto amica di una ragazza che fa la lottatrice.
Da attrice che opportunità ti ha dato Beauty Killer?
È stato bello avere l’opportunità di far vedere che sono in grado di esplorare mondi ancora inesplorati per la mia carriera e di mettermi alla prova trasformandomi. Le persone che hanno visto il film mi hanno detto: “Desi, ti è cambiata anche la voce”. Ed è questo il bello di fare l’attrice.
Sei una lottatrice sul set ma anche nella vita, dal momento che hai dovuto lottare per inseguire i tuoi sogni. Sappiamo che ami il paragone con la tigre, perché?
Amo la tigre perché è sinuosa e può ingannare: ha un aspetto docile ma sappiamo che è una tigre e che, quando è necessario, sa difendersi e riesce a sopravvivere ed è ciò che è successo anche a Consuelo in “Mare Fuori”. Quando sono arrivata in Italia ero molto ingenua, ero una farfallina che non capiva quali fossero le peripezie della vita e a furia di prendere batoste ho acquisito forza e mi sono un po’ trasformata, non perdendo mai la vera essenza. Mi ritengo più forte, ma sono sempre io e ho gli stessi amici da quindici anni.
Passiamo a “Mare Fuori”. Consuelo, durante la quarta stagione, ha subito ciò che di peggio si possa fare a una donna. Hai dovuto rendere diverse sfumature e il suo stato d’animo, com’è stato raccontare ciò che ha provato il tuo personaggio?
Ho patito molto, sono molto sensibile e molto puntigliosa. Ho fatto tantissime ricerche e ho scoperto un mondo non bello, dei dati allarmanti che riguardano le donne che denunciano le violenze subite. Mi ha fatto tanta paura scoprire dei dati così preoccupanti e mi ha fatto pensare anche a quante donne non sporgano denuncia. Sono stata molto male perché ho capito che è una realtà che esiste, che viene schiacciata e che spesso si faccia finta di niente. Ho fatto anche tante ricerche sugli strascichi psicologici che riguardano le persone che subiscono una violenza del genere, come si possa sentire e come si possa approcciare dopo agli uomini, alla vita e a se stessa. Ci sono stati dei giorni in cui, mentre giravo, mi svegliavo triste la mattina e con un senso di pesantezza, perché assorbivo tutto il malessere di Consuelo. Ogni tanto dovevo dire a me stessa che andava tutto bene e che non era successo per davvero. Mi sono immersa talmente tanto in questa situazione da perdere quasi il senso della realtà.
Come ha risposto il pubblico dopo aver visto la tua interpretazione?
Ciò che è successo dopo la distribuzione online su Rai Play mi fa commuovere ancora adesso. Mi sono arrivati un sacco di messaggi di donne e di ragazze giovanissime che avevano vissuto una situazione analoga, si sono riviste in ciò che provava Consuelo e nelle scene dei giorni successivi in cui ho provato a raccontare il loro stato d’animo ed è un aspetto che mi ha devastata. Ho sofferto due volte durante questa stagione e mi sono confrontata molto con Ivan (Silvestrini ndr.) perché è un argomento molto delicato da raccontare, avevamo una grande responsabilità e credo che siamo riusciti a realizzare un lavoro straordinario.
Che consiglio daresti per dare forza a queste donne?
Non saprei cosa dire e non mi permetterei mai di dire qualcosa, perché è talmente profondo, oscuro e atroce che penso non ci siano parole di conforto. La cosa peggiore che si possa fare a un uomo non sarà mai così crudele come ciò che provano le donne che subiscono violenza. L’unica cosa che si può fare è non far finta di niente, non far sì che la vittima diventi colpevole cercando alibi come “aveva bevuto” o “era uscita la sera con gli amici” e soprattutto fare in modo che non capitino più eventi di questo tipo.
Presto ti vedremo in “Falla Girare 2”. Puoi anticiparci qualcosa?
È il sequel del film Amazon con Fabio Balsamo, Ciro Priello, Giovanni Esposito e con e di Giampaolo Morelli. Interpreto la protagonista insieme a Morelli ed è stata una grande scuola, sono attori straordinari e ho imparato tantissimo da questo set. È un action-comedy, ci siamo divertiti tanto ma è stato molto difficile perché loro fanno molto ridere e il mio personaggio non ride mai. Mi arrabbiavo moltissimo con loro dicendogli di smetterla di farmi ridere perché non riuscivo a concentrarmi, ma è più forte di loro perché vivono di questo. Non so quando uscirà ma è molto divertente e racconta di un mondo ipotetico senza internet, con due fazioni opposte: una delle quali vuole riportare internet nel mondo e un’altra, di cui faccio capo, di hacker che vuole eliminare internet. Non vedo l’ora che esca!
Dove ti vedremo oltre in “Falla Girare 2”?
Mi vedrete in un altro film internazionale, su Amazon, è una commedia che vedrete probabilmente quest’anno e si intitola “The Dadchelor” ed è una sorta di “Una notte da leoni”.
Ci sono altre interpretazioni a cui sei particolarmente legata?
Ricordo con piacere uno spettacolo teatrale, che ha segnato il mio debutto, e si chiamava “Cielo” dei fratelli Fornari. Interpretavo una ragazza brasiliana che ricorda la Consuelo della prima stagione. Mi ha divertito molto. Adesso, avendo interpretato una Consuelo molto dark e Beauty Killer in “The Cage” mi piacerebbe risalire in superficie e recitare in qualcosa di divertente.
Questo portale si intitola “La voce dello schermo”. Cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo?
Significa imparare dalle esperienze, con i film che ci hanno insegnato qualcosa e ci hanno dato delle risposte, e sognare perché il cinema ti permette di viaggiare con la mente.
Di Francesco Sciortino