Il 28 febbraio è la giornata dedicata alle malattie rare, molto significativo è il contributo che il regista Maurizio Rigatti e l’attrice Diana Del Bufalo hanno voluto dare per svegliare le coscienze e invitare la gente a unire le forze e a riflettere per aiutare i malati rari.
Il regista ha infatti realizzato, per Uniamo FIMR Onlus, lo spot #UNIAMOLEFORZE, l’attrice, invece, appare nel video per sostenere l’iniziativa. Lo spot nasce da una riflessione legata alle numerose analogie che si possono riscontrare tra la condizione di chi quotidianamente convive come una malattia rara e ciò che tutti noi stiamo vivendo in questi mesi di pandemia: paura, vulnerabilità, limitazione, solitudine, speranza, preoccupazione, solo per citarne alcune.
Su La voce dello schermo abbiamo intervistato sia Maurizio che Diana per parlare dell’iniziativa, affinché la voce dello schermo non sia soltanto occasione di svago ma anche e soprattutto un potente mezzo per aiutare chi ne ha bisogno…
Partiamo da Diana,
Salve Diana, benvenuta su “La voce dello schermo”. Partecipi allo spot #UniamoLeForze per la Giornata delle Malattie Rare e diretto da Maurizio Rigatti. Cosa ha significato per te diffondere un messaggio tanto nobile?
Salve a tutti. Sono solita mandare messaggi da cui si possa trarre un beneficio perché mi piace far star meglio le persone, anche attraverso i social mi dedico molto a loro, do consigli utili alle ragazze che mi scrivono e parlo molto con chi mi segue. Diffondere un messaggio così grande, come quello della sensibilizzazione alle malattie rare, per me è importantissimo. Conosco il figlio di un amico di famiglia che ne è affetto, ho avuto modo di vedere quanto la malattia possa essere terribile e questo mi ha spinto ancor di più a voler veicolare un messaggio fondamentale, affinché si possa far luce sulla ricerca per le malattie rare.
Nello spot affermi: “Uniamo le forze affinché nessuno resti indietro”. Credi che questo periodo abbia creato un effetto più disgregante o di unione tra la gente? Cosa bisognerebbe fare secondo te per risvegliare le coscienze?
Francamente non credo che questo periodo ci abbia disuniti, anzi. Forse proprio perché costretti ad essere distanziati, c’è maggior voglia di stare uniti. Ci manca il contatto fisico, umano, il poterci contornare di persone, d’altronde siamo esseri sociali no? Credo che proprio per questo, proprio in virtù del difficile periodo storico che stiamo vivendo, le persone si possano concentrare anche su mali peggiori, sempre esistiti. Il Covid fa parte della nostra vita da un anno, un periodo ben più breve se paragonato alle malattie rare che ci sono e ci saranno sempre. Per questo è necessario far luce il più possibile, molto di più rispetto a un virus che andrà ad estinguersi nel tempo.
Il nostro portale si chiama “La voce dello schermo”. Lo schermo, come in questo caso, può essere un importante mezzo per diffondere un messaggio significativo. Cosa significa per te ascoltare e fare ascoltare la voce dello schermo?
Mi reputo una grande ascoltatrice, soprattutto se consideriamo che oggi è veramente difficile ascoltare. Lo so bene perché, lavorando con Instagram, mi rendo conto di quanto sia immediato il messaggio che devi dare. Siamo abituati ad andare troppo velocemente e le persone vogliono immagini e risposte rapide. Ed è proprio quello che secondo me siamo riusciti a fare con questo spot: avere un’immagine chiara di ciò di cui stiamo parlando. Si riesce ad avere una consapevolezza di quello che è il problema delle malattie rare. Quindi sì, l’ascolto è fondamentale e purtroppo non tutti sono in grado di farlo.
Passiamo la parola al regista e autore dello spot Maurizio Rigatti…
Salve Maurizio, benvenuto su “La voce dello schermo”. Hai realizzato lo spot #UNIAMOLEFORZE, per Uniamo FIMR Onlus in occasione della XIV Giornata Delle Malattie Rare. Presentaci un po’ l’iniziativa e com’è nata l’idea di realizzare questo spot?
Salve a tutti. Annalisa Scopinaro, Presidente di UNIAMO FIMR Onlus, è mia amica da anni, mi ha telefonato per propormi di contribuire alla campagna per la XIV Giornata delle Malattie Rare realizzando uno spot istituzionale. Come dire di no?! Da oltre dieci anni ho il privilegio di collaborare con alcune Associazioni di malati rari, sostenendole con la mia attività di autore e regista; insieme a loro ho realizzato cortometraggi, documentari e pubblicità progresso con l’obiettivo di ricordare che raro non è invisibile. L’idea è nata dalla necessità di creare uno spot emozionale con l’obiettivo di sensibilizzare, informare e far conoscere la comunità dei malati rari che in Italia conta più di un milione di persone (uno su cinque è un bambino) e oltre 7.000 diverse patologie conosciute.
Spesso nei tuoi lavori hai conciliato tematiche sociali. Come sei riuscito a unire la tua passione per il cinema con un intento tanto nobile?
Il cinema è raccontare storie e ogni autore sceglie quali in base alla propria sensibilità e visionarietà. Da sempre sono dalla parte delle minoranze, delle persone che non hanno voce e credo che la mia professione, oltre a essere una passione da sempre, sia un’occasione, quasi una missione. In ogni lavoro che realizzo cerco di metterci quello che sono, ciò in cui credo e i miei valori.
In questo periodo, paradossalmente, troviamo più disgregazione piuttosto che unità. Cosa bisognerebbe fare, secondo te, per unire la gente e riflettere sulle cose veramente importanti della vita?
Spero che il dramma sanitario che stiamo vivendo da più di un anno possa rappresentare per molti un’opportunità per riscoprire il significato dell’essere uniti, poiché proprio questa circostanza ci ricorda quotidianamente che non esistono confini tra le persone e che, solo lottando insieme, nessuno resterà indietro. La riscoperta dell’importanza delle relazioni umane sarebbe il vero cambiamento di cui spesso si sente parlare. Rallentare anziché accelerare, dimostrare attenzione per la fragilità, dare valore alla gentilezza, questa sarebbe la vera rivoluzione.
Questo portale si chiama “La voce dello schermo”. Con i tuoi lavori tu hai mandato dei messaggi forti. Cosa significa per te ascoltare e far ascoltare la voce dello schermo?
Lo schermo racconta storie e le vite degli innumerevoli personaggi che le animano, ciascuno di noi ha la possibilità di ritrovare ciò che è: come uno specchio, ci restituisce esperienze, episodi, emozioni, pensieri e suggestioni.
La voce dello schermo è secondo me uno degli strumenti più efficaci attraverso cui veicolare messaggi forti in grado di risvegliare le coscienze, stimolare riflessioni e generare processi di crescita individuale e collettiva.
Di Francesco Sciortino