È uscito nelle sale il 6 febbraio “Diva Futura”, film diretto da Giulia Steigerwalt e tratto dal romanzo “Non dite alla mamma che faccio la segretaria” di Debora Attanasio. Il film esplora il mondo della “Diva Futura”, l’agenzia di casting e produzione specializzata in pornografia, e vanta un cast di grande spessore come Pietro Castellitto, Barbara Ronchi, Denise Capezza, Tesa Litvan, Davide Iachini e Lidija Kordić. Abbiamo avuto il piacere di intervistare, su “La voce dello schermo“, proprio Lidija, reduce di un’intensa interpretazione nei panni di Ilona Staller, resa ancora più sorprendente dal fatto che quella in “Diva Futura” rappresenta il debutto dell’attrice montenegrina nel cinema italiano. Lidija si è raccontata parlando di Ilona, degli aspetti che ha ammirato di lei, definendola un po’ ‘guerriera’ e un po’ fata. Ma non è tutto, l’attrice, che quest’anno sarà premiata come Shooting Stars a Berlino, ci ha confidato le sensazioni che l’hanno accompagnata durante questa esperienza e ci ha svelato alcune curiosità riguardo il proprio lavoro. A voi…

Salve Lidija. Benvenuta su “La voce dello schermo”. Ti stiamo vedendo al cinema in “Diva Futura”. Cosa hai amato di questa esperienza?
Salve a tutti. Grazie. Ho amato la diversa dimensione all’interno della quale sono stata catapultata e che non conoscevo. Si trattava della prima volta che lavoravo in Italia e con un team italiano. Ogni aspetto rappresentava una novità per me, comprese Ilona e la “Diva Futura”. È stata una grande esperienza e molto stimolante.
Il film racconta le vicende che ruotano attorno alla “Diva Futura”, l’agenzia italiana di casting e produzione specializzata in pornografia. Sei stata un po’ intimorita dal progetto?
Un po’ sì, perché rappresentava una grande responsabilità per me. Tutti conoscevano queste dive, mentre per me era la prima volta che ne sentivo parlare. È stata una sfida e all’inizio ho avvertito un po’ di timore per tutto ciò che mi stava accadendo. Sono riuscita a imparare più che potevo parlando con Debora (Attanasio ndr), con Giulia (Steigerwalt ndr) e con tutta la crew, che mi hanno aiutato molto. Ero un po’ spaventata. Ora lo sono un po’ meno! (ride ndr.) Scherzo, ora sto bene!
Oltre ai consigli di Debora Attanasio e di Giulia Steigerwalt, come sei riuscita a entrare nel personaggio di Ilona?
Era importantissimo per me conoscere e documentarmi il più possibile su di loro. Ho letto libri, ascoltato interviste e guardato diversi documentari.
Cosa hai amato di lei?
Ho amato il suo modo di essere, per certi versi, una vera combattente e, per altri, simile a una fata. Ha dimostrato molto coraggio, soprattutto per quei tempi ma anche per i nostri giorni.
Cosa ti ha impressionato di quel mondo?
Il desiderio dei protagonisti di avere una vita piena e che abbiano lottato un sacco per la loro tranquillità e per difendere il loro modo di vivere. In questo li ho trovati straordinari.
Che tipo di regista hai trovato in Giulia?
È fantastica. Ho amato tantissimo il suo modo di lavorare. Ti trasmette fiducia e ti ascolta. Credo che queste siano le migliori premesse per realizzare un buon film. Essendo anche un’attrice, riesce a capire lo stato d’animo degli attori. È sicuramente un aspetto importante per chi recita nei suoi film perché è capace di creare una connessione diretta molto forte. Significa molto per me e lavorare in questo modo rende le cose più semplici. È davvero una grande regista, oltre che una bellissima persona.

Quali sono i tuoi registi preferiti?
Sicuramente Vittorio De Sica, Guillermo Del Toro, Ingmar Bergman e Tim Burton.
Cosa pensi del cinema italiano?
Amo il cinema italiano, l’ho studiato tanto durante l’accademia e ho sempre manifestato il desiderio di capire cosa accadesse all’interno di un set del genere. Avendo avuto questa opportunità, posso dire che ho amato tutto di questa esperienza. Amo il cinema italiano e il modo di lavorare dei suoi professionisti, riescono a rendere ogni cosa facile e professionale.
Se fossi una giornalista che domanda faresti a te stessa?
Probabilmente le chiederei qualcosa riguardo la sua infanzia e risponderebbe ricordando come sia stato per lei crescere in un piccolo paese.
Questo portale si intitola “La voce dello schermo”. Cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo?
Ho imparato tanto ascoltando la voce dello schermo, mi ha reso una persona diversa, è molto importante per me ed è il motivo per cui sono un’attrice. Vorrei che la mia voce fosse ascoltata attraverso lo schermo per aiutare qualcuno. Perché tantissimi attori, attrici e registi mi hanno aiutato durante la mia vita attraverso alla visione dei loro film. Adesso, da attrice, spero di rendere migliore le giornate di qualcuno grazie ai film in cui recito.
Di Francesco Sciortino