Serena De Ferrari è una delle giovani attrici più interessanti del panorama italiano. L’abbiamo conosciuta nella serie tv “Mare Fuori”, andata in onda su Rai2 nei mesi scorsi e in cui interpretava la perfida Viola, personaggio non semplice e dalle sfumature profondamente dark. In questi giorni è protagonista del video della canzone “Venere e Marte” di Marco Mengoni, Takagi e Ketra e Frah Quintale e presto la vedremo in “Zero”, nuova serie firmata Netflix, e nel film horror “The Bunker Game”. Su La voce dello schermo abbiamo avuto il piacere di sentire Serena che si è raccontata ai nostri microfoni parlando di Viola, che interpreterà nuovamente durante la seconda stagione della serie, dei progetti in uscita e della sua passione per il canto…
Salve Serena, benvenuta su “La voce dello schermo”. In questo periodo ti stiamo vedendo protagonista del video musicale della canzone “Venere e Marte” di Marco Mengoni, Takagi e Ketra e Frah Quintale. Raccontaci di questa esperienza…
È stata un’esperienza che mi ha portato a lavorare molto anche sul ballo. Abbiamo fatto qualche giorno di prove prima di girarlo. Essendo un video tutto coreografato, abbiamo lavorato per preparare la coreografia con i coreografi e ballerini Mommo Sacchetta e Federica Panzeri. “Venere e Marte” racconta la storia di due ragazzi a New York. Io interpreto Venere, molto classica e vecchio stile; e Alessio La Padula è Marte, un tipo all’avanguardia. Il video è stile anni ’80 e la canzone è una metafora di unione. È stato molto divertente e faticoso, avendo girato tutto in una notte. È stato bello per me ballare e comunicare attraverso il corpo perché è un aspetto fondamentale e che ogni attore deve saper fare.
Nei mesi scorsi ti abbiamo vista in “Mare Fuori” nei panni di Viola. Com’è stato per te interpretare una cattiva?
Vestire i panni di Viola è stata una bella sfida e c’è stato molto lavoro dietro con il regista, Carmine Elia, che ci ha portato anche a conoscere i detenuti. L’aspetto più difficile dell’interpretarla è stato il cercare di annullare me stessa, diventando una sorta di zombie. È un personaggio senza vita, senza reazione a qualsiasi cosa accade al di fuori di lei, senza empatia, priva di amore e che vive la vita soltanto con perfidia e disumanità. È stato difficile darle questo tratto. Non le è importato nulla nemmeno di Ciro, lo usava per raggiungere i propri scopi e per lui era una sorta di boss.
Nella vita reale, invece, come ti definisci?
Sono una persona molto tranquilla, pacata e il mio carattere rispetta molto il mio segno zodiacale, essendo toro. Non mi arrabbio quasi mai, ma quando succede è devastante! (ride ndr.)
Riguardo la seconda stagione di “Mare Fuori”, cosa puoi dirci a riguardo?
So solo che si farà, penso che dovremmo girarla verso maggio, giugno.
Ci sono delle attrici a cui ti ispiri? A noi ricordi un po’ Emma Stone…
È una cosa che sento dire spesso. Penso sia molto carina e sicuramente una brava attrice ma non mi ci ritrovo molto. In realtà per me è fonte d’ispirazione Kirsten Dunst, in particolare nei film di Sofia Coppola e in “Melancholia” di Lars von Trier. Penso che lei sia veramente incredibile come attrice.
Presto ti vedremo nella serie Netflix “Zero”. Puoi darci qualche anticipazione? Altri progetti da annunciarci?
Riguardo “Zero” posso dirvi veramente poco. È una serie sui ragazzi di colore nel Barrio di Milano. Riguardo gli altri progetti, presto mi vedrete in “The Bunker game”, un film horror che ho appena girato ed è ambientato in un bunker nazista nel Lazio e interpreto una ragazza degli anni ’40.
Tu hai anche una passione per la lirica. Come riesci a conciliare recitazione e canto?
Ero una cantante lirica e canto ancora. Ho fatto tanti anni di conservatorio ma ho dovuto metterlo da parte quando mi sono trasferita a New York. Adesso, sto riprendendo il conservatorio per prendere il diploma in musica antica, in clavicembalo. Sto riprendendo le lezioni e, quando riuscirò, voglio portare a termine questi studi.
Ti piacerebbe girare un musical?
Assolutamente sì! Mi piacerebbe tantissimo un musical tipo “Chicago”.
C’è qualche aneddoto curioso che vorresti condividere con i nostri lettori?
Sul set di “The Bunker Game” c’era Pascal Rostain, un fotografo famosissimo, ma io non sapevo chi fosse. Ci stava facendo delle foto sul set e, a un certo punto, me ne ha scattata una. Gli ho chiesto se poteva farmela vedere e gli ho detto che non mi piaceva. Dopo sono venuta a conoscenza della sua fama e ho fatto una figuraccia, perché ho praticamente detto a un monumento della fotografia che non mi piaceva una sua foto!
Questo portale si chiama “La Voce Dello schermo”. Cosa significa per te ascoltare la Voce dello schermo?
Significa ascoltare dentro ciò che vogliono dire gli attori attraverso le loro interpretazioni. Significa ascoltare l’emozione.
Di Francesco Sciortino