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Tania Bambaci: “In ‘Summer Dew’ travolta dall’amore. Sogno un ruolo da Oscar” L’attrice e modella siciliana presenta la pellicola di Carlo Chiaramonte e “Picciridda”, in cui la vedremo prossimamente.

Apr 18, 2019

Bellezza mediterranea, solare come la sua Sicilia e determinata a interpretare ruoli sempre più impegnativi. Stiamo parlando di Tania Bambaci, che abbiamo apprezzato in “Squadra Antimafia – Il ritorno del boss” e in film come “The perfect Husband” e “Alcoholist” di Lucas Pavetto. L’attrice siciliana si è raccontata su “La voce dello schermo” e ha presentato “Summer Dew” di Carlo Chiaramonte e “Picciridda” di Paolo Licata, che vedremo prossimamente al cinema. Ma non è finita qua, Tania ha anche parlato del binomio moda-cinema che contraddistingue la sua vita ed ha espresso una preferenza per il mondo della recitazione per un motivo particolare…

Salve Tania, benvenuta su “La voce dello schermo”. Presto ti vedremo nel film “Summer Dew”. Presentaci questo prodotto e gli aspetti che ti sono piaciuti maggiormente del tuo personaggio.

“Summer Dew” affronta una tematica molto importante ovvero un amore che ti sconvolge la vita in maniera estrema. Il mio personaggio è Martina, una ragazza italiana con un padre molto presente e che decide di andare a Sarajevo per incontrare un suo amico. La ragazza ha da poco terminato una storia d’amore complicata e sente il bisogno di intraprendere questo viaggio per svagarsi. È proprio lì che incontra Luna, una ragazza che sta per sposarsi. Il loro incontro fa nascere un’intesa particolare tra le due e un amore che non riescono a controllare. Iniziano ad avere una relazione segreta che causa loro diversi problemi. L’aspetto più interessante di questo film è la forza incontrollabile dell’amore ed è importante notare il cambiamento delle ragazze, inizialmente etero con dei fidanzati e, dopo il loro incontro, proveranno un amore molto forte. Martina è molto determinata, non si fa condizionare dagli altri, vive alla giornata e quando decide di agire agisce, senza farsi troppi problemi.

Sei simile a Martina?

In realtà no. Sono molto più riflessiva. Forse in Martina ho trovato quella libertà che nella vita non riesco ad avere perché penso sempre alle conseguenze delle mie azioni. Tuttavia, c’è anche una parte di me: il credere nell’amore in maniera incondizionata.

Cosa porti nel cuore dei film “The perfect Husband”, “Alcoholist” e “Fantasmi”?

In “Fantasmi” ho avuto solo una piccola parte e ricordo che dovevo cercare di ricreare l’idea di maternità ed è stato bello perché l’ho sperimentato lì per la prima volta. In “The perfect Husband” mi ha affascinato tanto interpretare il ruolo di una psicologa e mi ha dato l’opportunità di lavorare con il regista Lucas Pavetto, con gli attori Bret Roberts e Gabriella Wright. È stato bello mettermi in gioco con loro e li ho ritrovati nuovamente in “Alcoholist”, ma con più consapevolezza in me stessa. Interpretavo Hannah, un personaggio fragile e molto ingenuo, è stato girato a Buffalo e mi sono divertita tantissimo.

Altra esperienza di cui hai fatto parte è stata “Squadra Antimafia- il ritorno del boss”. Che ricordi hai di questa fiction?

Ho un ricordo molto bello e partecipare a questa serie è stato un motivo d’orgoglio perché, essendo siciliana, è sempre un piacere recitare in un prodotto tanto amato in Sicilia. Ho interpretato anche qui il ruolo di una madre ed è stata un’esperienza positiva anche per il clima che si respirava sul set.

Oltre al mondo della recitazione, sei anche una modella. Cosa ami maggiormente della moda? Ti senti più attrice o modella?

In realtà mi sento più attrice. Non ho mai avuto le misure per poter fare la modella. Da buona siciliana, mi piace mangiare e purtroppo non ho in mente il sacrificio della dieta perfetta e dell’allenamento continuo. La moda l’ho sempre vista come qualcosa di limitante se penso alle sfilate. Amo di più il lavoro di fotomodella perché ha a che fare sempre con la recitazione ed è più interessante. Mi sento più attrice per quello che vorrei fare e per tutte le emozioni che provo e che vorrei esprimere.

Come è stato per te allontanarti dalla tua terra? Che rapporto hai con la Sicilia?

Ho lasciato la Sicilia per andare a Pisa a studiare e le prime volte che partivo era un trauma. Mi pesava molto dover lasciare la mia terra. Nel momento in cui mi sono trasferita a Roma ho avvertito meno la distanza, sentendo questa realtà più mia. Ovviamente la mia famiglia mi manca tanto, ma torno spesso per ricaricarmi perché sento il bisogno di ritornare. Ho un legame fortissimo con il mare e quando torno a casa è una delle prime cose che faccio, anche durante l’inverno. Mi ricarica e riesce a rilassarmi tantissimo.

Dove ti vedremo prossimamente? C’è qualche progetto che vorresti presentarci?

Nei giorni scorsi è stato presentato un corto che ho fatto di recente. Si chiama “Dolly” e porta la firma di Massimo Piccolo. È particolare perché è una rassegna di cortometraggi che vedono la realtà in maniera diversa. Interpreto Dolly, una ragazza che è vittima della propria bellezza e non riesce a far capire agli altri che la sua è una maschera e che non esiste solo la l’aspetto fisico. Poi c’è anche “Picciridda”, il film tratto dal romanzo di Catena Fiorello. Qui interpreto una madre che, presa dalla voglia di voler dare un futuro migliore ai suoi figli, decide di tentare la fortuna all’estero. Ovviamente negli anni settanta la situazione era ben diversa da quella odierna e a quei tempi andare via significava non tornare più probabilmente. Racconta una serie di emozioni fortissime ed è una delle esperienze più gratificanti della mia vita, perché per interpretare questo personaggio, il regista mi ha anche stravolta fisicamente, mi ha invecchiata, imbruttita e sono molto diversa rispetto alla realtà. È stata una gratificazione immensa.

Quali sono i tuoi film e serie tv preferite? C’è un ruolo che ti piacerebbe interpretare?

Di ruoli ne avrei una marea. Mi piacerebbe molto interpretare personaggi complessi, pazzi, con problemi mentali, criminali e molto diversi rispetto a come sono io in realtà. Sarebbe un sogno interpretare un ruolo alla Nicole Kidman in “The Hours” o alla Angelina Jolie in “Ragazze Interrotte”. Avere la possibilità di vestire i panni di personaggi del genere ti permettono di metterti in gioco a 360° ed è l’aspetto che sognano tutti gli attori in realtà. La mia serie preferita è “Jane The Virgin”.

Questo portale si chiama la voce dello schermo. Cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo?

Secondo me è la possibilità di potere ascoltare le emozioni che vengono trasmesse attraverso lo schermo della tv, del cinema e dell’audiovisivo. Lasciarsi trasportare al cento per cento dalla voce delle emozioni accomuna tutti e la voce dello schermo è un linguaggio universale.

Di Francesco Sciortino

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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