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Carolina Crescentini: “In ‘C’era una volta il crimine’ raccontiamo la storia con il sorriso” L'attrice durante la conferenza stampa presenta il personaggio di Adele nel terzo capitolo della saga cinematografica diretta da Massimiliano Bruno con Marco Giallini, Gianmarco Tognazzi ed Edoardo Leo protagonisti.

Mar 8, 2022

Giovedì 10 marzo uscirà nelle sale “C’era una volta il crimine”, terzo capitolo della saga cinematografica diretta da Massimiliano Bruno con Marco Giallini, Gianmarco Tognazzi ed Edoardo Leo. Questa volta i protagonisti si vedranno catapultati nel 1943 con l’obiettivo di rubare la Gioconda ai francesi per riportarla in Italia. Moreno e Giuseppe, rispettivamente interpretati da Giallini e Tognazzi, dovranno fronteggiare nuove insidie. Tra le new entry del film in uscita ci sono Carolina Crescentini e Giampaolo Morelli, che vestono i panni di Adele, la nonna del personaggio interpretato da Giallini; e Claudio, un professore di storia puntiglioso e con un carattere particolare.

Durante la conferenza di “C’era una volta il crimine”, Carolina ha parlato del legame creatosi con i membri del cast, che ha ritrovato dopo diverse esperienze insieme, come ad esempio “Boris” o “Beata Ignoranza”…

“Mi sono trovata molto bene. Con Massimiliano ci conosciamo dal 2000 ed è sempre una gioia lavorare con lui perché nel momento in cui stavamo facendo qualcosa di importante, perché stavamo anche raccontando la storia con il sorriso, riusciva sempre a farti fare una valanga di risate. Anche con gli altri membri del cast ci conosciamo da tantissimo e girare con loro è come stare in famiglia. È più facile lavorare con gli amici perché ti senti protetta in qualche modo”.

L’attrice ha poi proseguito svelando gli aspetti che ha amato del suo personaggio…

“Adele è una donna moderna, perché nel 1943 fa la fotografa e non è un aspetto da sottovalutare. Il marito è al fronte e si ritrova da sola con sua figlia e a fare tutto lei. Deve stare molto attenta, anche ad aprire la porta, perché fuori c’è l’Italia del 1943, divisa tra partigiani, fascisti e nazisti. Non sai mai chi ti trovi davanti. Adele mi ricorda mia nonna, una donna molto forte, con un cuore grande e una grande dignità. Mi hanno raccontato che, ai tempi dei rastrellamenti, gettava l’olio nelle scale per non far salire gli ufficiali fascisti o nazisti e che ha protetto diverse persone. Adele si rimbocca le maniche per aiutare l’altro e questo aspetto lo ritrovavo molto in mia nonna. Non è una donna stereotipata, che si confina in un ruolo comodo, anche se in quel periodo non c’era nulla di comodo. È una donna forte e mi sono sempre piaciute le donne forti”.

 

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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