È passato molto tempo dall’ultima volta che il genere della soap opera al femminile ha generato gran fervore sul piccolo schermo, e il responsabile è sempre lo stesso: Marc Cherry. Dal creatore dell’innovativo e audace Desperate Housewives e dell’ irriverente e sopra le righe Devious Maids arriva Why Women Kill, una commedia dalle tinte dark ambientata negli Stati Uniti.
Le protagoniste sono tre donne che condividono la stessa villa californiana a Pasadena, in epoche storiche diverse.
Beth Ann (Ginnifer Goodwin, Once Upon a Time) è una casalinga degli anni ‘60 da poco venuta a conoscenza del tradimento del marito (Sam Jaegar, Parenthood). Simone (Lucy Liu, Elementary) è un’eclettica spendacciona anni ‘80 a che fare con un compagno (Jack Davenport, Smash) dai gusti differenti. Taylor (Kirby Howell-Baptiste, Barry), invece, è un’avvocatessa dei nostri giorni impegnata in un matrimonio aperto con suo marito (Reid Scott, Veep) e la fidanzata di lei (Alexandria Daddario, Baywatch il film).
Sebbene su carta si presenti come l’ennesima storia di donne viste attraverso lo sguardo di un uomo che non riesce a distinguere gli stereotipi dalla realtà, lo stile vagamente camp di Cherry la rende molto piacevole. Le epoche passate sono rappresentate molto bene e in modo molto suggestivo.
I colori intensi degli anni ‘60, le perle al collo delle signore e i libri sull’emancipazione femminile nascosti nel più profondo dei cassetti. Ma questa è anche l’epoca in cui le battute sono forse più taglienti di un coltello da bistecca. Si passa poi alla pioggia di diamanti e paillettes degli anni ‘80, i dialoghi volutamente sopra le righe, quasi un continuo di battute una dopo l’altra fanno sì che i 40 minuti passati in compagnia di queste donne volino via in un batter d’occhio. La storyline più debole è forse quella ambientata nel presente, dove l’essere volutamente ridicoli a volte non paga. Dalla sua parte ha però la normalità con cui lo spettatore si pone davanti ai personaggi, e l’empatia che si crea con essi, poiché i loro problemi sono forse più vicini ai nostri. Enfasi sul forse.
Al di là di quello visivo, un’altro aspetto interessante della serie è vedere come il tempo, inteso come tempo sociale, fa sì che il comportamento di ogni protagonista cambi. Non sono solo gli abiti a fare la differenza, ma quanto e come ognuna di queste donne si sente forte di reagire a quello che le succede. Chissà cosa penserebbe l’irriverente Simone dei modi in cui Beth Ann vuole vendicarsi del marito! E chissà cosa quest’ultima direbbe del rapporto di coppia a tre di Taylor, Jade ed Eli! Tutti interrogativi che ahimé non credo avranno mai risposta ma che possono strappare un sorriso allo spettatore durante la visione.
Ciò che manca alla serie, rispetto alle sue cugine sopracitate, è l’unità femminile che tanto le caratterizzava. È vero che le nostre protagoniste non sono mai esattamente sole, Beth Ann ha al suo fianco una scoppiettante vicina di casa, Sheila, che vi farà sbellicare dalle risate. Simone è circondata da socialite altrettanto sfrontate e Taylor ha pur sempre una delle sue dolci metà a farle da spalla… ma forse questo non basta. Mancano le serate di poker di Desperate Housewives, dove ci si raccontava le ultime e si indagava sull’ennesimo mistero e manca la solidarietà che caratterizzava le simpatiche domestiche di Devious Maids. Speriamo che l’esperimento alla The Hours di dividere le protagoniste in tre epoche diverse non si riveli un difetto invece che un punto di forza.
Piccola menzione alla colonna sonora, composta da tante chicche del passato come l’iconica Careless Whisper di George Michael e la senza tempo Killing Me Softly di Roberta Flack che vi faranno immergere ancora di più negli ambienti passati.
Per chi pensa di aver capito tutto di Why Women Kill una volta letto il titolo e dato un’occhiata ai fumettistici titoli di testa, non sentitevi troppo sicuri. Fin dai primi episodi è chiaro che le cose non andranno come forse tutti ci aspettavamo, sarà dunque interessante vedere come ogni disgraziato misfatto verrà alla luce.
Why Women Kill è al momento inedita in Italia, ma vi terremo aggiornati in caso di futura programmazione.
di Elvira Bianchi